Ddl Costituzionale, il Governo stoppa il partito dello sfascio

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Ddl Costituzionale, il Governo stoppa il partito dello sfascio

27 Luglio 2013

di Ronin

Dl Fare e Ddl costituzionale. Alla fine si può riassumere così: Enrico Letta smonta il filibustering dei grillini, ottenendo che i decreti legge già calendarizzati siano votati prima delle vacanze estive. M5S s’impunta sul ddl riforme costituzionali e ottiene che il provvedimento sia votato a settembre, bloccando in cambio l’ostruzionismo sul "Fare". Ma con un dettaglio non di poco conto: l’esame del ddl riforme nella Commissione Affari Costituzionali dovrà essere concluso subito, in modo da presentare, "incardinare", il provvedimento in aula già dalla fine della prossima settimana e dunque votarlo ai primi di settembre.

Una mediazione che permette quindi al Governo di ottenere un triplo risultato: superare l’ostruzionismo grillino sul Fare, avviare comunque la discussione sulle riforme, e soprattutto evitare uno scontro estenuante in Parlamento. "Il provvedimento arriverà in aula alla Camera già la prossima settimana: un altro passo sarà dunque compiuto, assicurando tutto il tempo necessario per l’approfondimento e la discussione, e una data di voto finale compatibile con il sostanziale rispetto dei 18 mesi sui quali il presidente Letta si era impegnato", dice il ministro per le riforme, Gaetano Quagliariello.

Dei tre risultati elencati, forse l’ultimo è quello più importante. Sappiamo che in Parlamento esiste un partito dello sfascio e della conservazione, visibile come i 5 Stelle e invisibile ma non per questo meno pericoloso. Obiettivo di queste forze è cercare lo scontro a tutti i costi, far cadere il Governo pregustando già le dimissioni di Napolitano nella speranza di chissà quale epifania palingenetica o più modestamente vendetta trasversale. L’obiettivo almeno per adesso è stato mancato.

Il dl Fare è in discussione al Senato, presto toccherà all’ecobonus (compreso il blocco dell’aumento Iva), al Dl Lavoro, allo "svuota-carceri", e poi ancora i provvedimenti sul finanziamento ai partiti e sull’omofobia, oltre alla delega fiscale. Avanti tutta, quindi, tenendo dritta la bussola.

Solo una considerazione a margine: i grillini hanno cantato vittoria, dicendo che lo slittamendo del ddl costituzionale a settembre gli darà tempo per coinvolgere la gente sulle riforme costituzionali. Bene, se nessuno li ha informati glielo diciamo noi: è già partita e continuerà fino ad ottobre la consultazione pubblica sulle riforme costituzionali e, dicono i boatos, i dati sono molto positivi. Migliaia di persone stanno compilando i questionari sulle riforme, partecipando attivamente al processo costituente.

Visto che i grilli sono così svegli e abituati a smanettare sul pc perché non dedicano cinque minuti cinque a compilare i questionari? Non è che temono forme troppo serie (ma non seriose) di convolgimento sul web?