M5S riscalda le Camere, Dl rallentati e voto riforme a settembre
27 Luglio 2013
di redazione
Ha un bel dire Riccardo Nuti (M5S) che i grilli hanno ottenuto il voto a settembre del ddl costituzionale in cambio dello stop al filibustering parlamentare durato tre lunghi giorni. In realtà il ddl costituzionale verrà chiuso in Commissione Affari Costituzionali e presentato in parlamento già dalla prossima settimana (compreso il "Comitato dei 42"), prima del voto di settembre. Ma i grillini si accontentano di poco, soprattutto sono fieri e orgogliosi di aver gettato nel caos il cronoprogramma del Governo sugli altri provvedimenti, Dl Fare, Dl Ecobonus, omofobia, eccetera. Per uno come Grillo, che sostiene che il parlamento sia stato stuprato e ucciso dal Governo, potrebbe diventare imbarazzante, prima o poi, spiegare perché i grilli fanno tutto questo trambusto. Sul Dl Fare (che "scade" il 20 agosto) e su quello Ecobonus M5S adesso pare intenzionata a non mettere i bastoni tra le ruote e permettere che il parlamento funzioni, come pure si dovrebbe riuscire a votare il Dl Ilva e quello sul lavoro giovanile, la riforma della legge sulla omofobia e lo svuota-carceri, il ddl sulla riforma del finanziamento ai partiti e quello sulla delega fiscale. Probabilmente però il Governo ricorrerà al voto di fiducia se si apriranno nuovi fronti dilatori. Ovviamente con tempi contingentati e la minaccia di nuovi ostruzionismi, qualsiasi ritardo rischia di mettere in difficoltà l’obiettivo dei 18 mesi che si è dato Letta.