Ue, Rehn all’Italia: debito e disoccupazione fuori controllo. “Meglio il 2012”
05 Novembre 2013
di redazione
L’Italia chiuderà il 2013 con deficit al 3%, debito al 133%, disoccupazione al 12,2% e un tasso di crescita negativo del meno 1,8%. Non sono buone notizie quelle che arrivano dal Commissario per gli affari economici della Ue, Olli Rehn, per il nostro Paese. Torneremo a crescere lentamente nei prossimi due anni ma per adesso gli sforzi compiuti non sono sufficienti, dopo i "grandi sforzi" del 2012 si è rallentato nel percorso di risanamento. Debito e disoccupazione toccano ormai un livello record. Per quanto riguarda l’occupazione, "Sulla scia di una recessione profonda e protratta, l’occupazione continua a diminuire sostanzialmente nel 2013, per poi stabilizzarsi nel 2014 e segnare una ripresa solo nel 2015", dicono da Bruxelles. "Il consolidamento dei bilanci pubblici e le riforme strutturali hanno creato le basi per la ripresa è troppo presto per dichiarare vittoria", è il giudizio attendista ma non positivo di Rehn. Secondo il senatore del Pdl, Maurizio Sacconi, "Le preoccupanti previsioni relative all’occupazione in Italia nel prossimo triennio possono essere corrette non solo attraverso la legge di stabilità, e in essa con una più accentuata manovra di favore per la crescita, ma anche con politiche per il lavoro fondate su una drastica semplificazione della legge Fornero e sulla sollecitazione di accordi aziendali o interaziendali per la migliore efficienza e produttività detassandone le relative quote di salario". "La stessa prospettiva dell’Expo deve essere movente per un pacchetto di misure in favore di tutte le imprese italiane – e della loro propensione ad assumere – senza distinzione merceologica, dimensionale o geografica," conclude Sacconi, "perché tutte devono essere incoraggiate ad intraprendere in relazione per quanto indiretta con l’appuntamento del 2015".