Monti, dimissioni a metà. Scontro aperto con cattolici Sant’Egidio
01 Agosto 2013
di redazione
Il professor Monti se ne va, no, resta. E’ una giornata travagliata quella dell’ex premier, che dopo la riunione di Scelta Civica annuncia "amareggiato e disgustato" di voler fare un passo indietro, accusato di epurazione dai cattolici del movimento dopo che aveva chiesto a Andrea Olivero di rinunciare all’incarico di coordinatore del Movimento. Poi però un gruppo di montiani ferma il Prof, lo fa ragionare, e arriva la marcia indietro. Obiettivo è tenere insieme il partito, evitare le spinte centrifuche, dargli una missione chiara e precisa. Ma è guerra tra l’ala cattolica e quella più "economicista" e laica, com’è stata definita. "Il problema resta, Monti sente che una parte del partito, quella cattolica e vicina alla Comunità di S.Egidio, gli ha voltato le spalle", dicono i boatos, mentre da altre parti arriva il giudizio tranciante sull’errore di congelare Olivero. Tra i più duri, il montezemoliano Romano che se la prende con l’Udc per il "fallito tentativo di annettersi con i soliti vecchi metodi" un pezzo del partito. Fatto sta che se davvero il Prof si fosse dimesso sarebbe stato una scelta tremendamente intempestiva. Nel giorno in cui tutti gli occhi sono puntati sul processo al Cav., nessuno si sarebbe accorto di lui.