Caro Berlusconi, al tuo segnale scateneremo l’inferno
01 Agosto 2013
di redazione
Quattro anni a Silvio Berlusconi e interdizione rimandata in appello, come se ci dovessimo accontentare. Siamo stati buonini perché ad alzare un po’ la voce subito ci danno degli eversivi. Non abbiamo fatto manifestazioni sotto il Palazzaccio, abbiamo sostenuto fedelmente il Governo Letta, siamo stati responsabili, come aveva chiesto e ancora oggi chiede il Capo dello Stato. Niente colpi di testa, polso fermo, ben sapendo che l’irreparabile sarebbe accaduto. Chi era ottimista e sperava in un annullamento del processo Mediaset forse non ha ancora capito a cosa servono i processi contro il Cav. Dunque zitti e mosca, e se da Palazzo Grazioli, almeno per ora, non arrivano dichiarazioni, continueremo a fare i bravi, a pensare alle questioni serie del Paese, a verificare quotidianamente cosa fa il Governo, come procede il lavoro nelle commissioni, cosa e quanto vota l’aula prima delle agognate ferie d’agosto. Saremo fedeli alla linea tenuta dal Cav. nelle ultime settimane, che a quanto pare è stata ripagata così. Aspetteremo, invece di reagire comprensibilmente con uno strappo come ha fatto il sottosegretario Biancofiore, a cui va il nostro saluto e il ringraziamento per il lavoro svolto in questi mesi. Staremo calmi e aspetteremo. Ma se il Giaguaro dovesse svegliarsi, scateneremo l’inferno.