Caso Cancellieri: Pd a rischio spaccatura

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Caso Cancellieri: Pd a rischio spaccatura

19 Novembre 2013

Ancora caos nel Pd per il caso Cancellieri. Continuano le pressioni da parte del sindaco di Firenze Matteo Renzi, per il quale la Cancellieri ha "ha perduto quel prestigio e quella autorevolezza che sono condizioni necessarie alla funzione di ministro della Giustizia". "Se cambia il ministro della Giustizia il Governo Letta è più forte, non più debole. Se Cancellieri non si dimette il gruppo del Pd si riunirà. Spero che nel gruppo si voti, in modo palese, con ciascun parlamentare che esprime la sua opinione spiegandola ai colleghi e agli elettori. Abbiamo molti parlamentari capaci: sono certo che non avranno paura delle loro idee", ha scritto nella sue enews il rottamatore del Pd. L’assemblea deve quindi prendere una decisione cruciale. Renzi gha anche aggiunto: "Siccome siamo un partito e non un’accozzaglia di gente, tutto il gruppo vota secondo le indicazioni della maggioranza. Se fossi segretario chiederei di partecipare alla discussione. Non lo sono, almeno per il momento e non sono parlamentare: dunque non ho titolo per esserci. Io so cosa rischia il Pd in termini di distacco dal Paese e dall’opinione pubblica. Ma non ne faccio una questione di convenienza elettorale: ne faccio una questione di prestigio delle Istituzioni. Dobbiamo recuperare la fiducia delle persone nel fatto che in Italia le regole valgono per tutti e non solo per gli amici degli amici: questa è una bella occasione per dare un segnale". Ma il segnale da dare entro domani, quando si voterà la mozione di sfiducia nei confronti di Anna Maria Cancellieri presentata dal Movimento 5 Stelle, rischia di creare squilibri tra i democratici. Bisogna prestare attenzione a non contraddire il pensiero del probabile futuro segretario e bisogna non turbare troppo l’attuale governo.