Caro Grillo, Letta non è caduto per Friedman ma per colpa del Pd

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Caro Grillo, Letta non è caduto per Friedman ma per colpa del Pd

16 Febbraio 2014

di Ronin

Secondo Beppe Caciara Grillo sono state le "rivelazioni" (sic) del libro di Alan Friedman a far cadere il Governo Letta. Andando a nozze con il complottismo tipico di M5S, Grillo scrive un post intitolato "Il nonno di Montecristo" (sarebbe Napolitano), in cui si spiega che "La scorsa settimana è andata in onda una sceneggiata per costringere Napolitano a dimettersi e a nominare Renzie". Architetti del piano Prodi, Monti e De Benedetti che "rilasciano a suo tempo dichiarazioni (filmate!) al giornalista Friedman ben sapendo che sono delle vere e proprie bombe". 

E’ la solita tiritera sul Napolitano che organizza il "colpo di Stato", "prima della crisi economica del 2011", per nominare Monti e "oltrepassando i suoi poteri". Nella ricostruzione di Grillo, fumosa come solo la canapa indiana sa essere, Napolitano avrebbe favorito la caduta di Letta e l’ascesa di Renzi per non far discutere l’impeachment proposto dai 5 Stelle. "Un nuovo mistero per il romanzo d’appendice del Quirinale". Seguono scenari di tutti i colori (Prodi che succede a Napolitano, De Benedetti per il propellente a "Renzie", "Rigor Montis possibile candidato per la presidenza di una Commissione Europea" e si ironizza sull’esilio del presidente della Repubblica Napolitano a Capri.

Certi che Grillo abbia piazzato dei microchip sottopelle di Friedman e degli altri, non si può che restare ammirati dalla sua verve complottarda. Peccato che l’arrivo di Renzi a Palazzo Chigi abbia invece a che fare con una storia ben meno fantasiosa e che ormai conosciamo tutti: il tafazzismo del Pd, le smanie di protagonismo e il farsi le scarpe tipici della storia della sinistra italiana. Per cui altro che impeachment e colpi di stato, ringraziamo Napolitano che ancora una volta non si è tirato indietro nel venire a capo della instabilità prodotta dal più grande, almeno per ora, partito italiano.