Sui sottosegretari un Pd diviso e c’è chi insegue Grillo
05 Marzo 2014
di redazione
Il senatore di Ncd Antonio Gentile si è dimesso dall’incarico di sottosegretario del Governo Renzi, nonostante non fosse stato raggiunto da nessuna comunicazione giudiziaria ma piuttosto sia stato involontario protagonista di un sistema intimidatorio riconducibile al circo politico-mediatico che in Italia alimenta da anni una vergognosa cultura del sospetto. Il leader e il coordinatore di Nuovo Centrodestra, Alfano e Quagliariello, hanno sottolineato che il tempo darà ragione a Gentile sulla scelta fatta; ma nel mirino di chi gioca allo sfascio restano altri sottosegretari che, a differenza di Gentile, risultano coinvolti in indagini giudiziarie. Secondo l’Espresso, il Pd ha "blindato" i sottosegretari democrats, anche se come al solito il partito è diviso tra chi, come Matteo Orfini, si dice garantista e afferma che il Pd non può "farsi dettare l’agenda dagli avvisi di garanzia" e chi invece chiede "coerenza" per fare concorrenza da sinistra a Grillo e alla sua retorica sul "parlamento degli indagati". Per Ncd è stato un atto di responsabilità. Per altri, il rischio è ancora una volta di giocare alla destabilizzazione.