Napolitano e il dramma di Cassino: Guerra feroce, riconoscenza agli Alleati
15 Marzo 2014
di redazione
Il presidente della Repubblica Napolitano ha visitato Cassino 70 anni dopo i bombardamenti alleati che distrussero la celeberrima abbazia di Monte Cassino. "La lezione principale è quella della ferocia e spesso della innegabile irrazionalità della guerra" ha detto Napolitano, ricordando la tragedia avvenuta nella Seconda Guerra mondiale, ma anche la rinascita di una comunità che va presa a modello. Ma durante la visita non sono mancate le contestazioni e le proteste di disoccupati e precari che se la sono presa con il Presidente della Repubblica. Napolitano ha voluto sottolineare ancora una volta l’importanza dell’Europa come una costruzione per superare la crisi, e ha ricordato "il senso della riconoscenza di noi italiani per i combattenti delle più diverse provenienze ed etnie che sotto le bandiere alleate furono impegnati per mesi nelle condizioni più ingrate", visitando il cimitero polacco delle vittime della Seconda Guerra mondiale. Il 15 febbraio del ’44 l’abbazia fu rasa al suolo dai bombardieri americani; il comando Usa era convinto che nascondesse dei nazisti. Il mese successivo le bombe caddero anche Cassino: 575 bombardieri pesanti e medi e 200 cacciabombardieri scaricarono 1.250 tonnellate di bombe sulla città.