“Dimezzare costi e spese all’elefante Regione Piemonte”
14 Aprile 2014
di Luca Ferrua
Da ieri è ufficiale il viceministro alla Giustizia Enrico Costa è il candidato del Nuovo Centrodestra alla presidenza della regione Piemonte. Accerchiato dai compagni di partito e di governo Alfano e Lupi il deputato monregalese ha detto sì, incassando subito il via libera (all’unanimità) degli alleati dell’Udc. Avvocato, compirà 45 anni a novembre, spostato con Erica ha un figlio di dieci mesi che ha chiamato Raffaele, come il papà. L’uomo del centrodestra che andò a un soffio dalla poltrona di sindaco di Torino, dopo essere stato fustigatore di sprechi e assenteismo persino da ministro della Sanità.
Buongiorno Costa ma la sua candidatura mette la parola fine all’alleanza di centrodestra che ha sconfitto la Bresso?
“La parola fine l’ha messa il pressapochismo di Forza Italia. Abbiamo lasciato le porte aperte fino all’ultimo, abbiamo chiesto loro di uscire dalla logica delle bandiere, di scegliere con le primarie il candidato più forte, ma è andata così”.
Ora tocca a lei?
“La mia candidatura rimarca un’identità alla quale noi avremmo anche rinunciato, ma per sposarsi bisogna essere in due. Anzi, in questo caso, in tre”,
La campagna parte in salita e anche un po’ in ritardo…
“Non ci faremo prendere dall’affanno della corsa al voto ma cercheremo di affermare la nostra identità. Vogliamo persone convinte. Lo slogan potrebbe essere: no a convenienze, sì a convinzioni”.
Ma della regione cosa pensate?
“Pensiamo che ha bisogno di una fortissima dieta. Oggi è diventata un elefante che non corrisponde più alle esigenze dei cittadini. Dimezziamo tutto, spese, poltrone, consiglieri, leggi e regolamenti, perché fare troppe norme non è un successo, è una sconfitta. E soprattutto basta partecipare: l’imprenditore lo deve fare il privato, il pubblico lo deve sostenere non fargli concorrenza”.
Un perfetto Renzi Style?
“Questa è la ragione per cui stiamo con Renzi, questa è la ragione per cui presentiamo da soli questa proposta politica”.
Una proposta di governo?
“Noi siamo quell’area di centrodestra che non si tirerà indietro davanti a una proposta di governo ma dirà di sì solo nel rispetto di questo paletti”.
Lo sa che molte delle cose che voi dite sono le stesse che ha detto Renzi anche sabato al PalaOlimpico con Chiamparino?
“Le cose che dice Renzi fanno parte della mia storia, le trovavo già nei libri di mio padre sulla Italia degli sprechi. Con Chiamparino il problema si chiama Sel che è una contraddizione continua. Abbiamo apprezzato molto la sua posizione sulla Amprino (candidata sindaco a Susa) ma poi sta con Sel, questo è un corto circuito per l’ex sindaco di Torino. Renzi ha la forza di dire certe cose perché in un governo con meno numeri e più chiarezza non c’è Se. Chiamparino questa libertà rischia di non averla”.
Il centrodestra ora rischia una compagna elettorale tutti contro tutti?
“Non faremo campagna elettorale personale contro nessuno. Erano nostri compagni di viaggio e per me sono tutte persone per bene. Certo non torneremo indietro sulla coalizione, sarebbe un po’ come far rientrare il dentifricio nel tubetto. Una lista laboratorio senza scossoni e attacchi personali dove magari fare anche autocritica”.
(Tratto da La Stampa)