Per Lorenzin sui vaccini non servono allarmismi, nessuna evidenza scientifica
25 Marzo 2014
di redazione
"La Procura deve fare il suo lavoro e continui a farlo. L’importante è che non si creino allarmismi". Non c’è alcuna correlazione scientificamente provata tra i vaccini pediatrici e l’insorgenza dell’autismo. Così il ministro della salute Lorenzin commentando le sentenze delle procure che "vanno contro le evidenze scientifiche". La scienza non si fa in Tribunale, riflette il ministro a margine di un incontro con gli studenti, "gli scienziati fanno ricerche e approfondimenti, noi ci atteniamo all’evidenza scientifica. Ricordiamoci che senza vaccinazioni di massa milioni di bambini muoiono".
Nei giorni scorsi la procura di Trani, dopo la denuncia di una coppia di genitori, aveva aperto un fascicolo per lesioni gravissime contro ignoti. Lorenzin mette in guardia dagli allarmismi, ricordando i rapporti Oms e dell’Istituto Superiore di Sanità che negano la correlazione tra vaccini e malattie come appunto l’autismo. La vicenda, spiega il ministro, "risale ai primi anni Ottanta, se ne è discusso molto". Ma "prima di fare campagne contro i vaccini bisogna essere veramente certi".
Il Codacons ha attaccato il ministro annunciando ricorso al Tar per la sospensione di un vaccino incriminato, ma la Società di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica ribadisce che "la medicina ha già decretato l’infondatezza di simili teorie". Si è già scoperto che le tesi di fine anni Novanta del medico inglese Wakefield erano infondate (il medico fu radiato dall’albo britannico), come pure la stessa rivista Lancet ha ritirato studi pubblicati in precedenza su eventuali collegamenti tra autismo e vaccino trivalente MPR. Altri studi recenti come le ricerche pubblicate dal British Medical Journal confermano l’infondatezza delle teorie esposte.