Sudan: nuovo processo per Meriam che non perde la speranza

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Sudan: nuovo processo per Meriam che non perde la speranza

17 Maggio 2014

Nuovo processo per Miriam, la donna di 27 anni condannata a morte per apostasia in Sudan. Il tribunale islamico la aveva condannata alla impiccagione previa tortura con 100 frustrate. Chiusa in gabbia come una appestata durante il processo, la donna ha ostinatamente rifiutato i trabocchetti della Corte che ha cercato di convincerla a tornare alla religione islamica. Miriam, figlia di genitori misti (padre musulmano, madre cristiana), ha sposato un cristiano e intende restare fedele alla religione in cui e’ stata allevata. Molte ambasciate e ong di Paesi occidentali hanno protestato in sud Sudan affinché la donna fosse rilasciata, ma il rigido codice della sharia impedisce che la figlia di un musulmano non possa essere cristiana. Del resto la colpa più grave per Mariam era stata di sposare un uomo cristiano, che le e’ costato anche l’accusa di adulterio. Ora la notizia che il processo alla donna sarà rifatto, divulgata da una ong diffusa nel Paese africano.