Sulla droga sarà battaglia in Senato per affermare la cultura della vita
30 Aprile 2014
"Votiamo sì alla fiducia ma daremo battaglia in Senato per cambiare quelle parti del provvedimento contraddittorie il cui impatto sulle fasce giovanili della popolazione sarà negativo". E’ quanto afferma in aula alla Camera il deputato del Nuovo Centrodestra Alessandro Pagano nel corso delle dichiarazioni di voto sul dl stupefacenti.
“Pienamente apprezzabile – prosegue Pagano – l’impianto generale del provvedimento che recupera, aggiornandola, la Fini-Giovanardi. Altrettanto deve dirsi della riaffermazione di un principio fondamentale quale è quello della pericolosità di tutte le droghe, senza distinzione alcuna. Grazie alla battaglia del Ncd in commissione viene meno, infatti, la distinzione tra droghe pesanti e leggere: nell’ambito del cosiddetto spaccio di lieve entità il magistrato irrogherà la pena della detenzione fino 4 anni senza distinguere tra leggere e pesanti".
"Tutte le droghe sono nocive – sottolinea l’esponente di Ncd – ed era importante dare un segnale forte, specialmente ai più giovani. La prima causa di morte tra i giovani sono gli incidenti stradali, seguita dai suicidi, il cui fattore scatenante è proprio il consumo di stupefacenti. Senza contare i danni irreversibili a livello neuronale e intellettivo che l’assunzione di tali sostanze provoca specie nei soggetti in fase di sviluppo".
"Ci domandiamo dove erano FI, FdI e Lega Nord mentre noi ci battevamo in commissione per fare sì che prevalesse la cultura della vita, non quella della distruzione dei nostri giovani attraverso un’accettazione sociale ancor più spinta della cultura dello spinello".
"I rischi per i nostri ragazzi non sono cessati. In Senato, infatti, la battaglia deve proseguire per giungere ad un’equiparazione della cannabis di origine vegetale geneticamente modificata (in assoluto la più diffusa) ad alta concentrazione di Thc alle sostanze ottenute in laboratorio chimico contenenti lo stesso quantitativo di Thc e dunque classificate come sostanze dannose. Allo stato attuale, la cannabis ogm, benché con un principio attivo 10 volte superiore, non è inserita nelle tabelle sulle droghe ad alto rischio ed è assimilata alla cannabis naturale a ridotto Thc. Ciò è gravissimo, oltre che incoerente e illogico, perché incoraggia il consumo di tale sostanza!", conclude.