Dario Fo racconta San Francesco ma non è un nuovo Padre della Chiesa
23 Giugno 2014
C’è da compiacersi se per una sera Rai Uno rinuncia a quiz, talk e a qualche blocco pubblicitario, riempiendo un teatro di giovani e mettendoli davanti ai cardini della nostra cultura e religione. A patto però di intendersi su quali idee e tradizione si intende trasmettere al pubblico. Per cui benvenuti i parlamenti buffi di Dario Fo su San Francesco, il volgare medievale ruminato con la grazia del mimo e dell’istrione, il bicchiere di chinotto misto a propoli sorseggiato per favorire lo scilinguagnolo e gli ululati. Ma calato il sipario la speranza e’ che quei ragazzi non rinuncino a interpretare con la propria testa lo spettacolo che hanno visto, senza seguire come un gregge chi suona il flauto magico della gran recita laicista. Perché la storia sociale, le fonti alternative, gli apocrifi, sfoderati in gran numero dal Nobel saranno anche interessanti e degni di nota ma poi finisce che diventano l’unica voce, quella del contropotere: così si racconta un Santo pacifista, ecologista e diversamente valdese. Un Francesco, insomma, che piace assai all’anarchico Fo. Eppure la bibliografia sul Santo di Assisi e’ assai più vasta e complessa di quanto vorrebbe farci credere il cantore con la sua ansia pregrillica contro i poteri forti: sono tante le interpretazioni e le letture sul poverello di Assisi, chi lo vuole socialista, chi profeta di Woodstock, finisce sempre così con i santi, ognuno cerca di intestarsene un pezzetto. Sta quindi alla Chiesa conservare senso e opere del menestrello di Dio preservandole dalla moderna guerra delle interpretazioni. Ma non solo alla Chiesa. Dario Fo infatti ha raccontato il Francesco da giovane, ribelle impegnato a tirare giù le torri di Assisi e a prendersi gioco di papi e cardinali. Eppure e’ lo stesso Francesco che nella Chiesa dimostrò di crederci tanto da ubbidirle e trasformare la sua comunità in ordine monastico. La tv fa bene a nutrirsi di teatro. La Rai può e deve fare cultura. Se dopo tanti anni Dario Fo torna nella televisione pubblica certo non c’è da scandalizzarsi. Ma la scuola e l’università dovrebbero a loro volta fornire agli studenti un metodo per non cadere in pur lecite interpretazioni partigiane. Dario Fo sarà anche premio Nobel ma non e’ un nuovo Padre della Chiesa. E’ solo un uomo con le sue idee e senza la verità in tasca.