Rai, Vignali: Canone speciale come tassa sul macinato. Basta stalking su imprese
01 Agosto 2014
di redazione
"Quello preteso dalla Rai alle imprese non è un canone speciale ma una sorta di nuova tassa sul macinato". E’ quanto affermato oggi da Raffaello Vignali, responsabile Sviluppo Economico del Nuovo Centrodestra, rivolgendo al governo un’interrogazione sul pagamento del canone speciale richiesto dalla Rai alle imprese per la detenzione di strumenti quali i Pc, adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive al di fuori dell’ambito famigliare, indipendentemente dall’uso per il quale vengono adibiti dai proprietari, compresi gli impianti di videosorveglianza.
"La norme che disciplinano la materia del canone radiotelevisivo", ha aggiunto Vignali, "sono diventate ormai anacronistiche. Il governo si adoperi per adeguarle, in particolare considerando nel modo più opportuno i personal computer, specie quelli utilizzati dalle imprese per scopi strettamente connessi alle attività lavorative, ed evitando pretese di pagamento come quelle avanzate in questo senso anche per il possesso di sistemi videosorveglianza".
"Nonostante utilizzino determinati strumenti", ha proseguito, "per funzioni connesse alle attività lavorative, di impresa o professionali, diverse comunque dall’intrattenimento, nei confronti delle imprese si sta conducendo una campagna martellante di richiesta di pagamento del canone speciale che sta assumendo quasi le caratteristiche dello stalking". "Richieste", ha spiegato il responsabile Sviluppo Economico Ncd", non riferite alla circostanza oggettiva del possesso di un apparecchio per cui è dovuto il pagamento di tale canone, ma basate esclusivamente su una mera presunzione. Dimenticando, tra l’altro, che tutti i Pc, smartphone e tablet possono ricevere segnali radio".
Per questo motivo Vignali ha chiesto al governo di intervenire "anche attraverso la promozione di una specifica modifica legislativa, per stabilire definitivamente e in modo inequivocabile che non sono tenuti al pagamento del canone di abbonamento speciale coloro che detengono uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive in esercizi pubblici, in locali aperti al pubblico o comunque fuori dall’ambito familiare e che li utilizzino per scopi strettamente connessi all’attività lavorativa e che non rientra nell’obbligo del pagamento l’occasionale fruizione di trasmissioni radiotelevisive attraverso questi strumenti".