Quando si dice Orgoglio Popolare!

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Quando si dice Orgoglio Popolare!

06 Maggio 2015

Tutto ha inizio su quel pulmino che attraversa le valli dell’Umbria, giusto un anno fa. L’unione del Nuovo Centrodestra con il movimento civico di Claudio Ricci, una campagna elettorale povera di mezzi ma entusiasmante, il primo simbolo al quale abbiamo poi aggiunto AP: Area Popolare.

Nelle Marche la sinistra vorrebbe riproporre il modello burocratico ed egemonico della Toscana e dell’Emilia. Gian Mario Spacca non ci sta, e con il suo movimento “Marche 2020” mette in discussione schemi a lungo consolidati. E noi ci siamo.

Anche in Puglia il progetto si ingrandisce grazie all’alleanza con il movimento creato da Francesco Schittulli, già presidente della provincia di Bari. E pure qui bisogna lottare contro gli egoismi di chi ha utilizzato una regione per una resa dei conti interna. In soccorso del vecchio centrodestra arriva scodinzolando il cagnolino leghista.

Chi invece ha avuto forza e coraggio per non piegarsi ai diktat del partito della crisi, ha avuto il nostro appoggio. In Veneto, Flavio Tosi rappresenta l’anima della Lega non estremista, che non si accontenta di insultare per un pugno di voti ma punta a governare.

C’è tutto da ricostruire in Toscana. E lo faremo assieme a Giovanni Lamioni, accanto ai movimenti, alle articolazioni civiche, ai corpi intermedi che sono il prodotto naturale della società e il motore della sua innovazione. Tutto ciò che la sinistra ha fin qui soffocato.

In Campania il nostro simbolo è la nostra forza contro il trasformismo. Deve aprirsi una nuova stagione del centrodestra e l’esperienza di Stefano Caldoro può rappresentare unponte tra il vecchio e il nuovo.

Ci hanno chiesto di ammainare il nostro simbolo, di confonderlo, di pasticciarlo. Abbiamo risposto picche. Lo presentiamo, chiaro e puro, proprio in Liguria. Lì dove avrebbero voluto che non ci fossimo. Orgoglio popolare.