Alzati che si sta alzando l’Area Popolare

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Alzati che si sta alzando l’Area Popolare

30 Maggio 2015

LA CANZONE POPOLARE. Ci avevano detto – a noi di Ncd, in viaggio verso Area Popolare – che non avevamo una identità, che alle regionali ci saremmo sottomessi alla logica delle convenienze localistiche stipulando alleanze a macchia di leopardo, che saremmo stati dilaniati dal dualismo tra la nostalgia del vecchio centrodestra e le sirene del Nazareno, e che alla fine saremmo stati risucchiati dal rullo compressore renziano sotto le insegne del “partito della nazione”.  Non è stato così. Di più: è andata esattamente al contrario. Come? Ecco un racconto in versione “pop”, attraverso i titoli di canzoni famose, del cammino dell’Area Popolare e di un centrodestra nuovo.

NORD SUD OVEST EST. Sette su sette: dalla Puglia alle Marche, dal Veneto all’Umbria, dalla Toscana alla Campania alla Liguria, Area Popolare – Ncd è in campo con le proprie insegne in alternativa al Pd.

NOI SIAMO PICCOLI MA CRESCEREMO. Mentre partiti grandi e piccoli, vecchi e nuovi, subiscono scissioni e perdono pezzi, in ogni regione noi abbiamo aggregato qualcosa in più. Qualcosa di importante. Qualcosa che guarda non solo alla contingente scadenza elettorale, ma anche e soprattutto al futuro. Nelle Marche, in Puglia, in Umbria e in Toscana Area Popolare ha dato vita a liste unitarie con i movimenti dei candidati presidenti: Marche2020, Movimento Schittulli, Umbria Popolare, la rete civica di Passione per la Toscana. In Veneto abbiamo abbracciato la sfida di Flavio Tosi. In Campania ci battiamo per la riconferma del buon governo di Stefano Caldoro contro i trasformismi e la doppia morale di chi invoca il rispetto della legge (Severino) purché non riguardi il proprio partito. In Liguria siamo alternativi al gioco delle tre sinistre e in campo per il cambiamento.

SPACCACUORE. Siamo molto orgogliosi del progetto inclusivo messo in campo in queste regionali. Se dovessimo indicare un modello per il futuro, è quello delle Marche. Un uomo moderato, riformista, espressione del mondo cattolico e produttivo che ha fatto grande quella terra, ha chiuso con una sinistra ostaggio di tentazioni egemoniche. Gian Mario Spacca con il suo movimento Marche2020 ha abbracciato Area Popolare, e Area Popolare ha abbracciato lui mettendo in campo una coalizione vasta che parte dal centro e si arresta ai confini del Carroccio, lasciando fuori gli estremismi.

TITANIC. Noi vogliamo costruire nella prateria che c’è tra Matteo e Matteo. I nostri princìpi sono alternativi a quelli del Pd, e allo stesso modo non abbiamo niente a che fare con l’impresario della crisi che guida la Lega. Salvini è il miglior alleato della crisi, spera che l’Italia coli a picco come il Titanic per racimolare i frutti avvelenati del malcontento. Noi, al contrario, lavoriamo perché dalla crisi il nostro Paese esca il prima possibile, più forte di come ci è entrato.

MILLE GIORNI DI TE E DI ME. Domenica 31 maggio, D-day delle regionali, saranno trascorsi 825 giorni dalle elezioni politiche del 2013, quando nessuno vinse e nessuno perse. Siamo stati protagonisti di questa stagione di riforme per il Paese facendoci carico di non spingere l’Italia nel baratro e di rappresentare le idee dei cittadini di centrodestra (peraltro, a giudicare dai risultati, riuscendoci benissimo!) impedendo che la sinistra detenesse il monopolio di scelte cruciali che riguardano il futuro di tutti.

GLI ALTRI SIAMO NOI. Costruito il pavimento comune della nuova Repubblica, saremo in prima linea nell’alternativa al Pd renziano. Siamo i capomastri nel cantiere del centrodestra che verrà: un centrodestra grande, popolare, capace di sfidare la sinistra al ballottaggio con le nuove regole elettorali, e di batterla.

NESSUN RIMPIANTO. In questa avvincente opera di ricostruzione abbiamo lo sguardo rivolto verso il futuro, e non abbiamo nostalgia del vecchio centrodestra che non c’è più. Se i protagonisti del vecchio centrodestra decideranno di mettere da parte gli insulti e di rinunciare a velleità egemoniche, non saremo noi a escludere nessuno. Se qualcuno preferirà coltivare rancori, consumare vendette e avanzare anacronistiche pretese di centralità, sarà lui a chiamarsi fuori. Noi andiamo avanti per la nostra strada. 

[Nella foto, i candidati di AP nelle Regioni italiane, Tosi, Spacca, Lamioni, Schittulli, Ricci]