De Girolamo: “Caro Matteo, benvenuto al Sud!”

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De Girolamo: “Caro Matteo, benvenuto al Sud!”

14 Agosto 2014

Caro Matteo, benvenuto al Sud!

Mi permetterai di rivolgermi a te in maniera smart e confidenziale, riprendendo il titolo di un film di quattro anni fa, che altro non è che il remake della pellicola francese «Giù al Nord». Vorrei ricordarlo soprattutto a chi – pur venendo a fare campagna elettorale al Sud – continua a dire che Nord e Sud sono due mondi a sè. Per me, e per te, caro Matteo, l’Italia, è una e indivisibile e il fatto che alla vigilia di Ferragosto tu sia nella capitale del Mezzogiorno, non credo sia soltanto un fatto simbolico.

Da campana ti sono grata per l’attenzione che hai deciso di rivolgere a questa splendida terra e ti sarò ancora più grata se alle parole, che immagino belle e ad effetto, seguiranno i fatti.

Il mio desiderio è che da oggi anche tu ti senta un uomo del Sud, un po’ campano, un po’ napoletano, pugliese, siciliano e calabrese. Una di quelle persone, uomini o donne, che fatica a trovare un lavoro, che non può mandare i figli all’università e che ogni giorno combatte contro la criminalità organizzata.

Caro Matteo, la crisi c’è e non ci voleva Moody’s per scoprirlo. Ma come la affrontiamo? Ovviamente non penso che i posti di lavoro nascano per decreto, ma credo che un decreto, forte e chiaro, possa mettere questo grande territorio, come la Campania, e tutto il Sud, nelle condizioni di agganciare la ripresa che verrà. Anche perché, diciamocelo chiaramente, la ripresa ancora non c’è nonostante l’ottimismo ferragostano di qualcuno che gira i conti a suo uso e consumo. Ma noi campani, siamo gente pratica: per noi due più due fa sempre quattro. Oggi, caro Matteo, siamo a meno quattro, se non di più. Per questo ci servono alcune piccole cose, ma immediate.

Innanzitutto una manovra mirata che tagli con le forbici le tasse di chi investe al Sud.

Caro presidente, lo so che non hai soldi da mandarci, ma vogliamo dare a un imprenditore campano, italiano o straniero che vuole venire a investire nel Mezzogiorno l’opportunità di farlo assumendo, soprattutto giovani, senza pagare contributi e imposte fiscali? Tre anni di moratoria totale col fisco sono una scossa per ripartire.

Ti chiedo anche quando ci decideremo tutti insieme a varare una legge ancora più dura per confiscare e vendere immediatamente i beni della camorra e della mafia. Conosco imprenditori tedeschi che verrebbero domani a investire da noi. Però, mi chiedono: «E Gomorra?». Ebbene, Gomorra si combatte svuotando il portafoglio dei clan e ripulendo i territori.

E adesso veniamo agli sprazzi di luce. So che non ci sono fondi. Ma i cervelli campani e meridionali vogliamo riportarli in Italia?

Da ministro dell’Agricoltura ho messo al primo posto della mia agenda la questione della Terra dei fuochi: intervenire presto e bene lì consentirebbe ad agricoltori e operatori onesti di non vergognarsi di esportare nel mondo i loro prodotti e la loro carta d’identità. Perché non accelerare su quel marchio di qualità campano che la Regione da tempo sta cercando di realizzare?
Mi sembra che tutto scorra al rallentatore e ho paura che per cambiare verso, come dici tu, adesso occorra una spinta forte, di quelle che non prevedono la retromarcia.

Se vorrai farlo, Noi saremo con te.

Infine, una cosa semplice voglio dirla all’ex sindaco: vieni a trovarci spesso. La gente del Sud dà fiducia a chi parla col cuore. Ma non dimentica chi la prende in giro.

(Tratto da Corriere del Mezzogiorno)