Tutti contro il referendum di Renzi. Santanché: “Sarà una Caporetto”

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Tutti contro il referendum di Renzi. Santanché: “Sarà una Caporetto”

10 Gennaio 2016

Ieri Matteo Renzi ha scritto nella enews che la Camera si prepara a votare in IV lettura le riforme costituzionali, toccherà poi al Senato e ancora alla Camera per il voto finale. "Quindi – ragionevolmente – a ottobre il referendum finale," ha aggiunto Renzi dicendo che saranno gli italiani a esprimersi in ultima istanza sul progetto di riforma della costituzione.

 

Ma le dichiarazioni del premier non convincono le opposizioni. "Renzi rilancia il referendum sulle riforme costituzionali, ma finge sapendo di farlo perché sa benissimo che il parere degli italiani segnerà la sua Caporetto", dice Daniela Santanché (Forza Italia) "Fino ad ora gli è andata bene perché è arrivato a palazzo Chigi non passando dal voto, ma alla prima occasione gli italiani gli daranno il benservito".

 

Critiche anche da Italia Unica di Passera: "Dunque la partita è chiara. La sfida di governo di Matteo Renzi non riguarda come affrontare efficacemente il dramma dell’immigrazione clandestina, né in che modo favorire le condizioni per la crescita economica e lo sviluppo, e neppure quali misure concrete mettere nero su bianco per rilanciare gli investimenti e implementare infrastrutture essenziali per il Mezzogiorno", spiegano dal movimento.

 

"Ciò che davvero interessa al premier è il referendum confermativo sulla riforma costituzionale, quella che invece di abolirlo pone il Senato nelle mani delle Regioni e degli interessi che esse rappresentano". Secondo Italia Unica la riforma "non risolve il problema del bicameralismo, non riduce i costi per i cittadini oltre che, appunto, consegnare un enorme potere ai consigli regionali".

 

Secondo Arturo Scotto di Sinistra Italiana, invece, il referendum sulle riforme costituzionali era scontato. "Non è una concessione di Renzi, ma è inevitabile perché la maggioranza non ha i numeri in Parlamento," dice il capogruppo di SI alla Camera.

 

Secondo il senatore di M5S Nicola Morra, invece, "Reputo che prima ancora del referendum per il governo Renzi saranno decisive le amministrative. Tuttavia, se ha detto che si dimetterà in caso di sconfitta al referendum, allora potremo approfittare di quell’occasione per fargli capire che non siamo d’accordo con lui," scrive Morra su Facebook.

 

"Questa polarizzazione, questo ennesimo voto di fiducia, e’ puerile, ma se e’ questo il gioco al quale ci costringe, allora invitiamo tutti a scendere in campo, a partecipare ad un voto decisivo per la nostra democrazia e in difesa della nostra Costituzione," aggiunge Morra.

 

Anche nella sinistra Pd le parole di renzi non convincono: "Trasformare quel referendum in un plebiscito su di sé fa male innanzitutto alla democrazia", dice Gianni Cuperlo a Repubblica. "Se Renzi pensa così di consolidare un asse con pezzi orfani della destra se ne assume la responsabilità. Io però non sarei al suo fianco in un confuso partito della Nazione". 

 

Sul tema è intervenuta in giornata anche il ministro delle riforme, Maria Elena Boschi,  "Nel momento in cui fai una riforma che tocca quasi 40 articoli della Costituzione non puoi non chiedere agli italiani se sono d’accordo".