Perché Renzi sta strumentalizzando il referendum
11 Gennaio 2016
di redazione
Per Matteo Renzi le riforme costituzionali sono "la madre di tutte le battaglie". Il presidente del consiglio è convinto che il giorno del referendum "gli italiani staranno dalla nostra parte", ma in caso contrario Renzi è pronto a "trarne le conseguenze".
Renzi intanto fa slittare la depenalizzazione del reato di clandestinità, che "intasa le Procure", "non serve", ma non sarà nel prossimo Consiglio dei ministri". Lancia una stoccata all’Europa: "L’Italia ha fatto tutte le riforme che in questi anni sono state solo promesse. Dunque l’Italia ha le carte in regola, per dire che l’Europa in alcune cose deve cambiare. L’Italia deve continuare lo sforzo a casa propria, ma è finito il tempo in cui l’Europa ci dava le lezioni o i compiti da fare".
Le prossime elezioni amministrative secondo il segretario del Pd "non saranno un test per il governo, ma per scegliere il sindaco di tante città come Milano, Roma Torino". Renzi parla di "coalizioni", aggiungendo un "girerò molto l’Italia, per dire che è ripartita".
Abbiamo già scritto dello scivolone del governo sul reato di clandestinità (la depenalizzazione era nella legge delega con cui il parlamento aveva già impegnato il governo), come pure, senza cancellare le cose fatte (ad esempio il superamento dell’articolo 18), nei giorni scorsi abbiamo segnalato dati scomodi per l’esecutivo: la disoccupazione giovanile che non scende per esempio, il crescente divario tra nord e sud del Paese, altri passi falsi come nella strategia energetica nazionale (l’incomprensibile ritorno alle 12 miglia per le trivellazioni, che avrà come unico effetto di allontanare ancora di più dal paese gli investitori).
Ma stiamo alle riforme costituzionali e al referendum annunciato da Renzi. Il presidente del consiglio, ha detto oggi il senatore Quagliariello in una intervista al Sussidiario, sta facendo del referendum un "uso strumentale", che "prescinde del tutto dai contenuti della riforma". Come dire, si usa il referendum come una sorta di arma di distrazione di massa, per coprire le difficoltà dell’esecutivo (vedi unioni civili) e "scavallare" le amministrative (il Pd sembra in difficoltà a Roma come a Napoli, dove gli ultimi sondaggi danno avanti l’imprenditore Lettieri).
"Le amministrative hanno hanno certamente un significato di tipo locale," ha aggiunto Quagliariello, "ma nessuno può negarne la valenza politica". Ma è sulle riforme che Renzi dovrebbe fare più attenzione. Il "cinismo politico" con cui il presidente del consiglio sta usando questo tema potrebbe ritorcersi contro il premier e fargli perdere anche il sostegni di quanti, da sempre attenti all’iter delle riforme costituzionali, "avrebbero potuto votare sì al referendum".