Quarto, espulso il sindaco 5 Stelle. Di Battista: “Onesta ma doveva dimettersi”
12 Gennaio 2016
di redazione
La telenovela Quarto tra Pd e Movimento 5 Stelle continua. Com’era prevedibile, oggi è è stata attivata la procedura di espulsione per il sindaco Rosa Capuozzo, con Grillo che scrive "Siamo M5S, non un Pd qualsiasi". Grillo aveva già chiesto al sindaco di mollare in nome del superiore moralismo giustizialista grillino, adesso passa dalle parole ai fatti.
Il Pd invece continua a sparare ad alzo zero, prendendosela con il direttorio M5S, Fico, Di Maio, Di Battista, che secondo i democrats sapevano dello scandalo che stava montando a Quarto, delle supposte pressioni esercitate dall’assessore De Robbio sul sindaco (alla base delle indagini sul presunto reato di scambio politico-mafioso), ma avrebbero taciuto. Ieri, Roberto Fico aveva minacciato querele, scrivendo su Facebook di non aver saputo nulla di "minacce o ricatti" ai danni della Capuozzo.
Interviene anche il presidente del consiglio Renzi, per dire che M5S non ha il copyright della morale. Renzi dice che secondo lui la Capuozzo potrebbe restare al suo posto ("mi sembre ingiusto buttare la croce addosso a lei") ma che avrebbe dovuto denunciare quanto stava accadendo. Forse Renzi comincia a capire che il Pd si è spinto troppo avanti sul sentiero lastricato di giustizialismo già segnato dalla richiesta di dimissioni fatta da Saviano, e per questo dice che Capuozzo può restare al suo posto.
Fino adesso sappiamo delle intercettazioni, sappiamo delle perquisizioni dei carabinieri in comune e a casa del sindaco, delle 150 pagine depositate oggi dal pm Henry John Woodcock sull’indagine relativa ai voti che sarebbero ascrivibili alla Camorra. Ma sappiamo anche Rosa Capuozzo non ha ricevuto alcun avviso di garanzia, non risulta indagata, si è detta "parte lesa" nella vicenda. Quale sarebbe il principio codino per cui dovrebbe lasciare il suo posto, come invoca Grillo?