Caso Quarto, sindaco non molla: “Avanti anche senza M5S”

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Caso Quarto, sindaco non molla: “Avanti anche senza M5S”

13 Gennaio 2016

“Porterò avanti il progetto del Movimento 5 Stelle anche senza il simbolo”, dice il sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo, dopo la sua testimonianza alla procura di Napoli. “Continuerò a lavorare per Quarto, non mi dimetto”. Rosa Capuozzo, eletta con i 5 Stelle, non molla: Grillo l’ha espulsa, il movimento l’ha elegantemente scaricata, ma lei intende continuare a governare il Comune.

 

Capuozzo resiste ai grillini che, davanti al pressing del pm Woodcock, plaudono alle intercettazioni e chiedono alla magistratura di fare chiarezza fino in fondo, come ha fatto ieri sera Alessandro Di Battista partecipando alla trasmissione Otto e Mezzo. Il pm ha voluto sentire ancora una volta come testimone la Capuozzo nella inchiesta sulla presunta estorsione ai suoi danni condotta dall’assessore ex pentastellato De Robbio.

 

Ieri, la procura aveva ordinato perquisizioni in Comune e nella casa del sindaco. Secondo fonti che riportano la linea della procura, i pm si sarebbero fatti l’idea che Capuozzo non denunciò subito i ricatti subiti perché temeva ripercussioni sulla stabilità dell’amministrazione comunale. Ma la domanda che si sente ripetere più spesso, in tv e nei social, è: Capuozzo ha minimizzato la tentata estorsione parlandone con altri colleghi di M5S? Non proprio, perché la consapevolezza di essere vittima, “parte lesa” di un ricatto, sarebbe maturata nel sindaco solo con il passar del tempo.

 

Siamo al quarto interrogatorio della Capuozzo come persona informata dei fatti, prima quello davanti ai Carabinieri, poi tre volte in procura. Giovanni De Robbio avrebbe minacciato la Capuozzo mostrandole una foto sui presunti abusi edilizi commessi dal sindaco nella sua abitazione, secondo l’accusa per far accettare al sindaco la nomina di assessori e funzionari, oltre ad affidare l’affidamento a privati la gestione dello stadio comunale, privati che secondo gli inquirenti sarebbero in odore di camorra, dice Ansa.

 

La prova della tentata estorsione secondo la procura è in una serie di intercettazioni telefoniche che mostrano una Capuozzo preoccupata, spaventata, ma che già da allora sembrava persuasa nel voler andare avanti. Le intercettazioni riguardano dei colloqui telefonici tra Capuozzo e altri membri del consiglio comunale di Quarto del Movimento 5 Stelle, anche loro ascoltati dalla procura come persone informate dei fatti. "Siamo persone oneste, forse sprovvedute, ma onestissime, agnelli,” ha detto Aprile, una collega dalla Capuozzo in Consiglio comunale, negando che il movimento in paese fosse a conoscenza della estorsione, “siamo agnelli in mezzo ai lupi".