Renzi in Messico, basta muri. Intanto Nieto apre alla depenalizzazione della marijuana
21 Aprile 2016
Il presidente messicano Enrique Peña Nieto martedì, parlando durante la sessione speciale dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite dedicata alle droghe, di sostenere la legalizzazione della marijuana per scopi medici e scientifici. E di volere, inoltre, aumentare la quantità di cannabis che può essere legalmente posseduta per il consumo personale. Il presidente messicano sostiene che i tossicodipendenti non debbano essere criminalizzati, e che l’uso delle droghe dovrebbe essere trattato come un “problema di salute pubblica.”
Peña Nieto pareva, fino a qualche anno fa, un forte oppositore alla legalizzazione della droga. La cui coltivazione e vendita, in Messico, sono illegali dal 1926. Ma, lo scorso anno una sentenza della Corte Suprema del paese ha permesso la liberalizzazione delle leggi sulla marijuana.
La CNN ha riportato alcune dichiarazioni del presidente: “Io do voce a coloro [gli opinion leader messicani] che hanno espresso la necessità di rivedere, entro i confini della legge, l’uso della marijuana per scopi medici e scientifici”. Che poi ha aggiunti: “I partecipanti nei forum [detenuti dal governo in Messico] hanno anche parlato riguardo all’importanza di aumentare, in conformità con gli standard internazionali, la quantità di marijuana che può essere considerata per uso personale, in modo da favorire l’obiettivo di decriminalizzare i consumatori”.
Il presidente ha fatto vero e proprio appello ad un cambiamento globale per il modo con cui i paesi combattono le organizzazioni criminali collegate al traffico di stupefacenti. “Il mio paese è una delle nazioni che hanno pagato il prezzo elevato, un prezzo eccessivo, in termini di tranquillità, di sofferenza e di vite umane”, ha detto il presidente messicano, come ha scritto il Wall Street Journal.
Intanto, Renzi, questa mattina all’Università di Città del Messico ha parlato, invece, di immigrazione e ha detto: “All’Europa abbiamo chiesto investimenti in Africa. Il Coreper, il comitato degli ambasciatori, questo pomeriggio ha approvato la proposta italiana”. E ha ricordato: “Stiamo lavorando perché il governo di Al Serraj sia in grado di risolvere i problemi perché in questi anni dalla Libia sono partite tantissime navi della morte, c’è un racket. E invece quando l’autorità statale è forte può bloccarle, come in Albania negli anni ’90″.
Fino a poco tempo fa, ha spiegato il presidente messicano, il rapporto economico tra i due Pesi si aggirava intorno al miliardo di dollari, ma nel biennio 2016-2017 solo nel settore energetico si prevedono investimenti per due miliardi di dollari. E Renzi ha aggiunto: “Molte aziende italiane stanno investendo in Messico, come Pirelli, più di un miliardo da parte di Enel Gren Power, Eni si è aggiudicata una importante commessa, la Sace ha una presenza storica, ci sono collaborazioni nella difesa con Finmeccanica”. L’incontro tra Renzi e Pena Nieto sarebbe servito anche ad affrontare il tema della sicurezza e quello della difesa sui quali, hanno assicurato i due leader, c’è la “volontà di lavorare insieme”.