Bertolaso sindaco, Berlusconi decide. Marchini: “Centrodestra morto, andiamo oltre gli schemi”
24 Aprile 2016
Guido Bertolaso resta il candidato sindaco di Forza Italia per Roma. Dopo i boatos dei giorni scorsi che davano un Berlusconi pronto a cedere ai desiderata della coppia Salvini-Meloni, convergendo su quest’ultima, il Cavaliere conferma invece il suo sostegno all’ex capo della protezione civile. Fallisce, almeno per il momento, la manovra di Lega e Fdi di subordinare Fi nello schieramento del Centrodestra romano prima del ballottaggio. La situazione viene resettata tornando allo schema di qualche giorno fa, ma resta confusa.
Da una parte c’è la candidatura di Giorgia Meloni, che per Lega e Fratelli d’Italia a questo punto vuol dire contarsi all’interno dello schieramento e preservare, nel caso di Meloni, la propria base elettorale, un interesse politico di parte. Dall’altra c’è una Forza Italia, divisa, che dopo il tumultuoso ufficio di presidenza dei giorni scorsi sembra ricompattarsi almeno per il momento su Bertolaso. Poi c’è l’indipendente Alfio Marchini, che ieri su Twitter ha commentato così l’estenuante balletto del centrodestra romano: “Oggi anche formalmente il centrodestra è morto. E questa è una ottima notizia. Bisogna andare oltre i vecchi schemi”.
Sempre ieri, Berlusconi aveva affidato a Facebook il rinnovato endorsement per Bertolaso: “Come abbiamo sempre affermato, noi abbiamo fatto del mantenimento della parola data la regola del nostro impegno politico”. “Per questo non possiamo accettare che gli accordi pubblicamente assunti vengano disattesi, men che meno per calcoli egoistici di partito. Per questa ragione, pur dispiaciuti che a Roma non si sia potuta realizzare l’unità del Centrodestra, ribadiamo la nostra convinta scelta e il nostro deciso sostegno a Guido Bertolaso”.
Per Salvini “la questione è chiusa” e, aggiunge il leader della Lega, il caso Roma “non avrà” ripercussioni sul centrodestra in altre realtà. “E’ inutile continuare a perdere tempo, da Roma in su Forza Italia sta vivendo suoi problemi personali e a noi non interessano le beghe di partito. Anche a Novara e a Torino la Lega c’è con i suoi candidati”, ha detto Salvini.
Ieri per Berlusconi è stata una complessa giornata di contatti e incontri, ma quando il Cavaliere ha capito che Meloni e Salvini non avrebbero accettato una lista unitaria e senza simboli del centrodestra – la leader di Fratelli d’Italia chiedeva il ritiro di Bertolaso e l’appoggio di Forza Italia alla sua candidatura – Berlusconi ha annunciato che il candidato resta l’ex capo della protezione civile. “Non lo so,” ha detto Meloni commentando la scelta del Cav. “Davvero non lo capisco più, chiedetelo a Berlusconi. Dico per certo che a Roma si arriva al ballottaggio in ogni caso. E una volta che si arriva al ballottaggio vediamo chi vince…”. Meloni mostra ottimismo ma il blitz di Lega e Fratelli d’Italia non è riuscito.
“Grazie al presidente Berlusconi per sostenermi sempre con vigore. Ancora più determinato a risollevare Roma”, ha detto ieri in serata Bertolaso. “Non sono io che non mollo, sono gli altri che non mi vogliono mollare”. Poi una battuta polemica: “gli unici ticket che compro sono quelli della metropolitana e dei parcheggi” a proposito di un eventuale ticket con Marchini. Restano però le dichiarazioni fatte nei giorni scorsi dallo stesso Bertolaso, le ripetute aperture fatte a Marchini, che intanto cresce nei sondaggi.
Ora bisognerà capire cosa farà Forza Italia. Sosterrà Bertolaso al primo turno per convergere poi su Meloni ad un eventuale ballottaggio tra centrodestra ed M5S? In questo caso, Berlusconi alla fine pagherebbe ugualmente pegno alla coppia Salvini-Meloni. Oppure c’è spazio per una intesa con Marchini? A differenza di Meloni, le rilevazioni degli ultimi giorni mostrano che in una eventuale sfida con la Raggi, Marchini sarebbe avvantaggiato.
Sarà per questo che Marchini invece di affogare nelle contraddizioni del centrodestra romano preferisce rispondere per le rime alla Raggi. La candidata di M5S aveva detto: “Marchini ha imbrattato Roma con la frase liberi dai partiti. Se Marchini fa un accordo con Bertolaso e Giachetti, questa grande alleanza, gli canteremo ‘Liberi, liberi’ di Vasco. La coerenza questa sconosciuta”. “Adoro Vasco,” la risposta a stretto giro di Marchini “molto meno le giovani donne in carriera politica che si dilettano a parlare di cda da occupare o peggio ancora a commentare fantasiose indiscrezioni giornalistiche”.
Poi l’affondo: “Ma non erano i militanti dei cinque stelle quelli che ironizzavano sui retroscena giornalistici. Già abbandonata l’ortodossia della rete? Noto come la Raggi sia ormai perfettamente a suo agio nel teatrino della vecchia politica. Confermo: in consiglio ho conosciuto pentastellati più seri e preparati ma meno telegenici”.
Venerdì sera, intervistato da Mentana, Marchini aveva detto che “a Roma ci sono pochi poteri forti e molto marci. Io credo che il modo migliore per essere forti con i poteri forti è essere forti, perché lupo non mangia lupo”. E ancora: “E’ importante prendere atto di un’evoluzione: centrodestra e centrosinistra sono evaporati. Il vero motivo che ci ha spinto a fare una candidatura 3 anni fa è più che mai vero”.
“Siamo qui perché l’offerta politica non è adeguata. I cinque stelle dov’erano quando bisognava mandare a casa Marino? Siamo stati noi a mandarlo via. A Roma serve una proposta innovativa, c’è una crisi di sistema: o la politica si apre alla società civile o tra un anno e mezzo si rivota”.