Cottarelli: “Debito schiaccia redditi classe media e spaventa mercati”
10 Febbraio 2016
di redazione
Carlo Cottarelli, direttore esecutivo del Fondo monetario internazionale, a margine della visita del nostro Presidente della Repubblica a Washington, ha presentato il suo libro sul debito pubblico italiano edito da Feltrinelli. "Il debito sia pubblico che privato è troppo alto e la classe media, quella che una volta sosteneva la domanda, sta scomparendo", ha esordito Cottarelli. E le sue dichiarazioni hanno fatto presto a scavalcare l’oceano ed arrivare in Italia.
"Problemi strutturali". L’ex responsabile della spending review, sia durante il governo Letta che Renzi, ha voluto sottolineare che in un certo senso possono essere esagerati i timori che si vivono oggi sui mercati, ma sono comunque lo specchio di "problemi strutturali" di cui soffre oggi l’economia di tutto il mondo. “Quei problemi strutturali riemergono ogni tanto e secondo me in buona parte sono legati al grosso cambiamento che c’è stato nella distribuzione del reddito negli ultimi 20-30 anni: la classe media si è impoverita e ha meno potere di acquisto", ha spiegato Cottarelli.
"Per indurre la classe media a consumare," ha proseguito, "e questo è molto chiaro in Usa, si sono dovuti tenere i tassi di interesse molto bassi e quindi le famiglie si sono indebitate (…) in generale, il debito delle famiglie nel mondo avanzato è aumentato. Questo significa che quando i tassi di interesse iniziano ad andare su, [quelle famiglie] possono avere dei problemi. Questo è quello che è successo e che dopotutto ha portato alla crisi nel 2008”.
Tassi bassi. Per Cottarelli le ragioni del debito così alto sono anche nella prolungata stagnazione dei tassi a livelli bassi. Allo stesso tempo risulta complicato credere che un’area economica possa decidere di rialzare i tassi procurando la rivalutazione della moneta e castrandosi, però, sul mercato delle esportazioni: l’unico al momento a sostenere le economie occidentali troppo deboli per via della scomparsa sempre più consistente dei consumi interni.
Proprio i tassi bassi hanno portato (chi poteva permetterselo) ad indebitarsi, e l’indebitamento ha coperto a poco a poco la situazione finché i redditi non sono stati più sufficienti. Quindi ogni sforzo delle famiglie (date le scarsissime politiche di aumento dei redditi) può solo essere destinato a liberarsi del debito accumulato. Il che vuol dire: riduzione dei consumi. "Questa situazione di debolezza crea in generale bassa crescita; quando c’è bassa crescita, succede che i mercati finanziari si preoccupano", ha detto infine Cottarelli a proposito delle oscillazioni del greggio. "Questi su e giù che vedete sono dovuti a un estremo nervosismo, che potrà anche essere ingiustificato ma che secondo me è legato a problemi strutturali".