Bertolaso a Roma, centrodestra ci riprova
13 Febbraio 2016
Dopo la meteora Rita dalla Chiesa, è Guido Bertolaso il candidato del centrodestra per le elezioni comunali a Roma. L’ex numero uno della Protezione civile ha accettato la proposta fatta da Berlusconi, Salvini e Meloni, i leader di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia.
"Sono onorato della proposta che Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni mi hanno formulato," ha detto Bertolaso, che dopo aver spiegato di aver ritrovato una migliore condizione di salute ha aggiunto di voler "ridare decoro e prestigio" a Roma, "una città ormai ridotta davvero in condizioni di emergenza. Per amore di Roma, per la sua storia e per il rispetto che i romani meritano".
A stretto giro il commento dell’altro candidato per le elezioni a Roma, Alfio Marchini: "La nomina di Bertolaso è un fatto positivo perché rende tutto più chiaro per i cittadini. Ci saranno profili definiti e proposte concrete sulle quali i romani potranno scegliere. Sarà sicuramente una avvincente campagna elettorale". Così come per Dalla Chiesa, anche davanti al nome di Bertolaso Marchini non indietreggia anzi rilancia.
Per Silvio Berlusconi "Guido Bertolaso è il miglior sindaco che Roma possa desiderare per risollevarsi dalla situazione in cui è stata ridotta dall’amministrazione del Pd e della sinistra. Bertolaso è un uomo del fare», dichiara Silvio Berlusconi. E aggiunge: «Da capo della Protezione Civile ha dato delle indiscutibili dimostrazioni di grandi capacità manageriali, sapendo gestire eventi e avvenimenti epocali, fra i quali l’emergenza rifiuti a Napoli e in Campania, il dopo-terremoto in Abruzzo e lo spostamento del G8 all’Aquila".
Di diverso avviso Italia Unica, il movimento di Corrado Passera: "Dopo aver rifiutato il dialogo con Corrado Passera per costruire nelle città un vero progetto civico, il centrodestra del palco di Bologna ha ripetuto lo stesso errore a Roma, scegliendo una figura ‘tecnica’ come Guido Bertolaso che altro non è se non l’espressione di facciata dei simboli di partito. In questo modo, purtroppo, non si fa quel cambio di passo e di visione che Berlusconi rivendica oggi", dice il coordinatore nazionale di IU, Lelio Alfonso.
"I leader di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia si sono spesso dichiarati entusiasti del civismo, delle realtà territoriali e dei progetti che mettono programmi e proposte davanti a ogni altra cosa". "I fatti dimostrano invece che mantenere gli assetti classici di partito, con scelte a tavolino tese ad escludere invece che a coinvolgere, sono il miglior regalo possibile per Renzi e per il suo Partito della Nazione".
"Individuare candidati fedeli e non progetti efficaci e già al lavoro sul campo è una forma di arroganza politica – senza voler passare per gufi o cassandre – che non puo’ che essere giudicata dagli elettori come una riproposizione mascherata dei vecchi schemi. Un vero peccato che ci spinge con ancora maggiore forza a lavorare al fianco di Corrado a Milano e di chi vorrà interpretare questo rinnovamento della politica a Roma come in tante altre citta’", conclude Alfonso.