Papa Francesco all’Onu: fermare persecuzioni dei cristiani nel mondo
25 Settembre 2015
di redazione
APPELLO PER I CRISTIANI PERSEGUITATI, FERMARE ODIO E PAZZIA
"Non posso non reiterare i miei ripetuti appelli in relazione alla dolorosa situazione di tutto il Medio Oriente, del Nord Africa e di altri Paesi africani, dove i cristiani, insieme ad altri gruppi culturali o etnici sono stati obbligati ad essere testimoni della distruzione dei loro luoghi di culto, del loro patrimonio culturale e religioso, delle loro case ed averi e sono stati posti nell’alternativa di fuggire o di pagare l’adesione al bene e alla pace con la loro stessa vita o con la schiavitù". Lo ha affermato Papa Francesco davanti ai rappresentanti delle nazioni unite al Palazzo di Vetro di New York. "Queste realtà – ha sottolineato Francesco – devono costituire un serio appello ad un esame di coscienza di coloro che hanno la responsabilità della conduzione degli affari internazionali. Non solo nei casi di persecuzione religiosa o culturale, ma in ogni situazione di conflitto, come in Ucraina, in Siria, in Iraq, in Libia, nel Sud-Sudan e nella regione dei Grandi Laghi, prima degli interessi di parte, pur se legittimi, ci sono volti concreti", ha proseguito. "Nelle guerre e nei conflitti ci sono persone, nostri fratelli e sorelle, uomini e donne, giovani e anziani, bambini e bambine che piangono, soffrono e muoiono – ha aggiunto -. Esseri umani che diventano materiale di scarto mentre non si fa altro che enumerare problemi, strategie e discussioni". "Come ho chiesto al Segretario Generale delle Nazioni Unite nella mia lettera del 9 agosto 2014 – ha detto ancora Bergoglio -, la più elementare comprensione della dignità umana [obbliga] la comunità internazionale, in particolare attraverso le norme e i meccanismi del diritto internazionale, a fare tutto il possibile per fermare e prevenire ulteriori sistematiche violenze contro le minoranze etniche e religiose e per proteggere le popolazioni innocenti".
RICONOSCERE DISTINZIONE UOMO-DONNA, DIFENDERE VITA SEMPRE
"La difesa dell’ambiente e la lotta contro l’esclusione esigono il riconoscimento di una legge morale inscritta nella stessa natura umana, che comprende la distinzione naturale tra uomo e donna e il rispetto assoluto della vita in tutte le sue fasi e dimensioni". Lo ha detto papa Francesco all’Onu citando passi della sua enciclica Laudato sì.
NO A FALSI DIRITTI E COLONIZZAZIONE IDEOLOGICA
"Oggi il panorama mondiale ci presenta molti falsi diritti". Lo ha denunciato Papa Francesco scagliandosi contro l’avanzare di "una colonizzazione ideologica mediante l’imposizione di modelli e stili di vita anomali estranei all’identità dei popoli e, in ultima analisi, irresponsabili".
GARANTIRE STESSE OPPORTUNITA’ ALLE BAMBINE
Papa Francesco ha chiesto all’Onu un’azione efficace perché "anche per le bambine – escluse in alcuni paesi – sia assicurata l’educazione scolastica, in primo luogo rispettando e rafforzando il diritto primario della famiglia a educare e il diritto delle Chiese e delle altre aggregazioni sociali a sostenere e collaborare con le famiglie nell’educazione delle loro figlie e dei loro figli". Secondo il Papa, "l’educazione, così concepita, è la base per la realizzazione dell’Agenda 2030 e per il risanamento dell’ambiente".
RIFORMARE ONU, AMPLIARE PARTECIPAZIONE DECISIONI
"La riforma e l’adattamento ai tempi sono sempre necessari, progredendo verso l’obiettivo finale di concedere a tutti i Paesi, senza eccezione, una partecipazione e un’incidenza reale ed equa nelle decisioni". Lo ha detto papa Francesco all’Onu, sostenendo la necessità di riforma del Consiglio di Sicurezza e degli organismi finanziari.