Colonia: 73 sospetti identificati, migrati e rifugiati dal Maghreb
17 Febbraio 2016
di redazione
Sono trascorse sei settimane dalla terribile notte di Capodanno a Colonia e la verità che si faticava ad ammettere emerge con sempre maggiore chiarezza. Sono 73 i sospetti identificati fino ad ora, la maggior parte migranti illegali o richiedenti asilo, secondo il procuratore Ulrich Bremer. Trenta di essi sono marocchini, 27 algerini, 3 tunisini, 4 iracheni, 3 tedeschi, un montenegrino, un libico, un iraniano.
In queste ore alcune testate hanno rilanciato la notizia che solo tre degli inquisiti fossero rifugiati, ma la procura ha poi precisato che il numero esatto di richiedenti asilo non è quantificabile. Tredici sono agli arresti. Nell’intervista al quotidiano Welt, Bremer ha anche fornito un bilancio delle denunce: sono 1.054, di cui 454 per molestie o aggressioni sessuali, 600 per furti. La maggior parte delle denunce sono arrivate dopo il 3 gennaio, ossia quando i giornali avevano già dato ampio spazio alla vicenda.
A Colonia, Duesseldorf e in altre città renane, nel frattempo, i crimini commessi dai migranti in arrivo prevalentemente dal Maghreb si fanno sempre più numerosi e violenti: negli ultimi due anni ben 22mila tra furti, rapine, borseggi e altri piccoli crimini, secondo la polizia. Si parla di piccole bande, che commettono furti riunendosi in branco.
I fatti di Colonia restano una ferita aperta in Germania e in Europa. Non si tratta di voler chiudere le porte a chi fugge da guerre e persecuzioni ma di fare i conti con i dati appena forniti, chiedendosi se davvero alcune delle comunità che vivono nei nostri paesi abbiano il desiderio di integrarsi e di accettare il nostro modo di vivere. Del resto non si tratta di un desiderio bensì di un obbligo. Rispettare le leggi del Paese che ti ospita così come vengono rispettati i propri diritti.