Petrolio risale, Arabia, Russia, Qatar e Venezuela congelano produzione
17 Febbraio 2016
di redazione
I ministri del petrolio di Arabia Saudita, Russia, Qatar e Venezuela, i maggiori Paesi esportatori, hanno raggiunto un accordo per congelare la produzione di greggio ai livelli di gennaio. Lo ha reso noto il ministro del Qatar anticipando l’esito dell’incontro appena conclusosi a Doha tra i quattro ministri, convocato per discutere i modi per stabilizzare i marcati del petrolio.
Dopo che sono stati diffusi i dettagli dell’accordo il greggio, che a New York saliva del 6%, ha rallentato la corsa. A non convincere è il fatto l’accordo avrà valore solo se sarà sottoscritto dagli altri maggiori produttori di greggio. A questo proposito Venezuela e Qatar hanno dato la propria disponibilità ad accettare l’accordo.
L’indice Nikkei della Borsa di Tokyo intanto ha guadagnato martedì ancora lo 0,2% dopo l’oltre +7% del giorno precedente: prese di beneficio, sostengono i commentatori, spinte dalla ripresa dello yen e dalla buona tenuta delle piazze europee. Ha aiutato anche l’impennata del 15,90% del titolo del gigante delle telecomunicazioni SoftBank Group. Guidata dai titoli energetici, con gli investitori resi fiduciosi dal recupero dei prezzi del petrolio e dal rally delle Borse europee, è salita anche la Borsa cinese. L’indice Csi300 delle bluechip ha segnato un + 2,9%, in linea con lo Shanghai Composite che è salito del 2,8% . A Hong Kong, l’indice Hang Seng ha guadagnato l’1, 6%. La Borsa di Milano ha aperto positiva così come Parigi e Londra.