Gli ostaggi del global warming

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Gli ostaggi del global warming

23 Dicembre 2015

Philippe Verdier, metereologo per vent’anni di France2, nel ritornare, domenica, da un periodo di congedo per la promozione del suo ultimo libro, ha trovato una lettera in cui gli si chiedeva di starsene a casa in attesa di un colloquio in cui verrà decisa la sua sorte.

 

“Siamo ostaggi di uno scandalo planetario sul riscaldamento climatico, una macchina da guerra destinata a mantenerci nella paura”, così esordisce nel suo “Climat Investigation”, il libro che gli è costato, per il momento, il posto di lavoro: ha osato raccontare la bugia dell’ideologia del global warming a ridosso della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a Parigi.

 

Verdier ha raccolto così tanto materiale, così tanti documenti inediti da riempire 330 pagine. Erano troppi i miti da sfatare.

 

La barzelletta del global warming è iniziata nel 1997, quando Michael Man, per conto dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change – gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico) ha reso pubblico un grafico in cui le temperature, stabili per 1000 anni, subivano, nell’ultimo periodo, un’impennata verso l’alto a causa dell’anidride carbonica prodotta dall’uomo.

 

Da quel momento in poi, giocando su ogni episodio naturale, i capitoli della farsa globale  sono stati riempiti in maniera compulsiva. E tra una pagina e l’altra c’è stato, da un lato, il tempo che personaggi alla Al Gore si riciclassero in questa strana battaglia, e dall’altro, lo spazio per ben due Climagate. Il vaso di Pandora era stato, infatti, scoperchiato grazie a delle mail (hackerate!) tra scienziati, che evidenziavano  una gestione dei dati e degli studi sul clima mirata a far emergere una linea ben precisa.

 

Persino il nubifragio in Costa Azzurra è stato sfruttato come l’ennesima occasione per attribuire ai cambiamenti climatici la causa della tragedia. Ma neanche il premio Nobel Ivan Giaever, che pochi mesi fa ha mostrato che negli ultimi 100 anni la temperatura sia aumentata di meno di un grado, è riuscito a tacitare questi affabulatori mediocri. Forse perché certe notizie vanno nascoste sotto il tappeto, o più semplicemente, vanno tacitate con il licenziamento.

 

Qual è il problema di questa generazione che fatica ad arrendersi alle dinamiche, oltre che alle leggi, della natura? Intanto possiamo aggiungere il metereologo alla lista degli ostaggi di quest’ennesima declinazione del pensiero unico, che non ammette dissidenti, come il meschino che non tollera la realtà.