Elezioni, la Svizzera svolta a destra
19 Ottobre 2015
di redazione
La destra svizzera ha ottenuto un successo ben oltre le aspettative alle elezioni politiche di ieri. L’Udc di Toni Brunner, discepolo del leader storico Christoph Blocher, si è assicurata quasi un terzo dei seggi del Consiglio Nazionale, la camera bassa del parlamento elvetico, vale a dire 11 seggi in più dell’assemblea precedente, per un totale di 65 seggi su 200.
"La gente ha votato guidata dalla paura", è l’amaro commento di Rebecca Ruiz, una candidata socialista: il suo partito, seconda formazione del Paese, ha perso 3 seggi e conta quindi 43 mentre l’altro partito di destra, il Partito liberal radicale sale a 33 rappresentanti (3 in più). Scendono anche i partiti centristi e le formazioni ecologiste. La partecipazione al voto ha raggiunto appena il 48% degli aventi diritto.
Con le elezioni di ieri il baricentro della politica federale svizzera si sposta quindi a destra e i seggi guadagnati dall`Udc e dal Plr potrebbero cambiare la composizione dell’esecutivo. L’Udc ha già affermato la sua volontà di occupare due poltrone e non più una sola in seno al prossimo Consiglio federale (il governo), che verrà eletto il 9 dicembre dal Parlamento. Il successo delle forze di destra e centro-destra potrebbe inoltre "rimettere in gioco diversi dossier" rimasti in sospeso nell`ultima legislatura e che dovranno essere chiusi dal nuovo Parlamento. Tra questi la nuova strategia energetica 2050 e la riforma del sistema previdenziale. Ma saranno soprattutto i rapporti con l’Unione europea e la politica nei confronti degli immigrati che risentiranno della nuova composizione del Consiglio federale e del parlamento elvetico.