Siria, raid su campo profughi. Onu: “Possibile crimine di guerra”
06 Maggio 2016
di redazione
Almeno 28 persone, fra cui donne e sette bambini, sono stati uccisi in un bombardamento aereo sul campo profughi di Sarmada, nella provincia siriana di Idlib, vicino al confine turco. E’ la denuncia dell’Osservatorio siriano per i diritti umani. Il campo si trova in un’area sotto il controllo dei ribelli, riferisce l’Osservatorio, aggiungendo che al momento non è stato possibile identificare gli aerei che hanno compiuto il raid. Sembra proprio che non si riesca a far rispettare la tregua nata da un accordo tra la Russia e gli Usa al termine di due settimane terribili, con bombardamenti su ospedali e moschee e più di 280 civili uccisi.
l portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, ha assicurato che “nella zona del campo profughi bombardato in Siria non c’era nessun aereo americano” e ha sottolineato come “non sarebbe la prima volta che il regime di Assad colpisce dei civili“. Il portavoce ha definito “indifendibile” il raid aereo.
L’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana, infine, dà notizia di un telegramma inviato dal leader siriano Bashar al-Assad all’alleato presidente russo Vladimir Putin, dopo che l’esercito di Damasco ha annunciato che rispetterà un “regime di calma” per 48 ore ad Aleppo.
Intanto, alcuni gruppi ribelli siriani hanno preso il controllo di un villaggio strategico a sud di Aleppo, dopo una battaglia in cui sono morte 73 persone. Lo riferiscono gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti. Tra i gruppi che hanno preso il controllo di Khan Touman c’è anche il Fronte al-Nusra, legato ad al-Qaeda. Il villaggio si trova in una posizione strategica perché sulla strada che collega Aleppo alla capitale Damasco.