Mps, Passera si ritira: “Dalla Banca chiusura totale”

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Mps, Passera si ritira: “Dalla Banca chiusura totale”

02 Novembre 2016

Ieri Corrado Passera ha ritirato la sua proposta di salvataggio per Monte Paschi. Passera ha parlato di una “totale chiusura” verso il suo progetto e i suoi investitori, a cui sono state “negate le condizioni minime” per permettere di “rendere definitiva e impegnativa” l’offerta. Dal cda di Mps è arrivata qualche spiegazione poco convincente sulle motivazioni per cui il progetto non sarebbe stato accolto, si è parlato di “parità informativa” tra i potenziali investitori, e di mantenere “il controllo delle informazioni fornite agli stessi”. 

Passera ha comunicato la sua rinuncia con una lettera al Cda e al collegio sindacale, poi formalizzata alla Consob. Passera avrebbe dovuto condurre una due-diligence in parallelo al piano messo a punto dalla banca, ma dopo il passo indietro commenta: “Venti giorni trascorsi in modo improduttivo, con l’unico effetto dannoso, per noi e soprattutto per la Banca di essersi privata della possibilità di ricevere un’offerta definitiva e impegnativa che avrebbe, alla fine, potuto accettare o rifiutare”. 

Passera ha anche lamentato restrizioni e ostacoli nell’accesso all’information package offerto ai soggetti pronti a siglare un accordo di riservatezza (una decina gli investitori che ne hanno fatto richiesta). L’ex ad di Intesa ha confermato di avere “lettere di interesse” di “primari investitori” per circa 2 miliardi e la disponibilità a garantire fino a 1,5 miliardi di aumento. 

Come spiegare l’atteggiamento di Mps? Perché questa ritrosia dei vertici della banca a fornire informazioni? C’è timore di mostrare in giro i bilanci? E perché gli advisor di JP Morgan sì e altri no? Passera ha criticato pure il piano presentato da Mps, spiegando che “non è abbastanza robusto” e dicendo che altre decisioni prese dalla banca sono destinate solo a penalizzare gli azionisti.