Roma, è bufera sui rifiuti: scontro PD-M5S su Muraro
30 Luglio 2016
Tre, quattro, forse addirittura sette inchieste aperte. Lo scandalo rifiuti e la malagestione dello smaltimento sono al centro dell’attività della procura di Roma. E nel fascicolo dove vengono contestati l’associazione per delinquere e il traffico illecito di rifiuti, primo indagato di un lungo elenco, è ancora il ras delle discariche, il novantenne Manlio Cerroni.
Ed è proprio intorno a questa fase produttiva che potrebbe rientrare nell’indagine l’attività svolta dal neo assessore all’ambiente della giunta Raggi, Paola Muraro, insieme alle consulenze che ha accumulato negli anni.
“La nostra Roma invasa dai rifiuti e un’assessore che si professa estranea a tutto ma poi lavora per Ama da anni. Un film: #monnezzopoli. A Roma spazzatura in ogni dove e un’assessore ai rifiuti che ha interessi in Ama. Altro che onestà. #Monnezzopoli #Muraro. La neo assessora #M5S a Roma #Muraro consulente di Ama da oltre 10 anni. Non bastano dirette streaming per essere trasparenti! #monnezzopoli”. Così, tramite Twitter, le senatrici del Pd Monica Cirinnà, Rosanna Fillippin e Francesca Puglisi, mentre non si placa lo scontro tra l’ad di Ama dimissionario Daniele Fortini e l’assessora all’Ambiente. Fortini in un’intervista a Repubblica di oggi ribadiva che durante i suoi 12 anni in Ama Muraro aveva una retribuzione ” equiparata a quella di un importante dirigente e aveva incarichi di grande responsabilità: era addetta al controllo ambientale dei quattro impianti Ama, compreso il tmb di Rocca Cencia dove ha effettuato il blitz, concludendo che l’impianto è in condizioni vergognose. Muraro inoltre conosceva i capi impianto, prima che li assumesse l’ex ad Franco Panzironi, arrestato per Mafia capitale, attraverso la selezione di quella stessa commissione di cui alcuni componenti sono stati condannati nel processo Parentopoli“.
La Muraro dal canto suo replica: “Se sono stata contattata dalla Procura? No. Cosa farei se dovessi essere indagata? Non posso pensare a una cosa che non è nella mia disponibilità. Ma ho pronto un mio dossier, lo tirerò fuori al momento giusto”. Quello che si è scatenato, comunque, è un vero diverbio tra Pd e M5S.
Alessia Rotta, responsabile della comunicazione dei Dem ha aggiunto: “A Roma sulla vicenda dei rifiuti si sta delineando un quadro preoccupante e fosco. Attorno alla figura della neo assessora Muraro nella giunta Raggi si intrecciano legami poco trasparenti che riportano indietro la Capitale di almeno venti anni, visti i rapporti con Alemanno e quelle consulenze per l’Ama protrattesi per 12 anni, che le hanno fatto incassare oltre un milione di euro grazie a un contratto rivalutato per mano di Panzironi”.
Invece il presidente dei deputati Pd, Ettore Rosato ha chiesto alla sindaca di valutare se Muraro può restare: “Trasparenza non è un filmino su Facebook e onestà non è uno slogan elettorale. Quello che infastidiva era la presunzione con cui i grillini in campagna elettorale professavano onestà e soluzioni rapide. Una volta arrivati al governo la musica è cambiata: Roma è sporca né più né meno (anzi di più) di prima che la Raggi fosse eletta sindaca: ed è stata lei a dire che il problema lo avrebbe risolto tre settimane fa.”
A chiederlo é la capogruppo del Pd in Assemblea Capitolina, Michela Di Biase, che ha presentato un’interrogazione alla sindaca per chiedere chiarimenti su “quale ruolo ha avuto l’assessore Muraro, prima di assumere l’incarico di giunta, rispetto ad Ama, quali compensi abbia percepito dall’azienda e se abbia avuto incarichi professionali di qualsivoglia natura, con altre aziende pubbliche o private del settore gestione rifiuti“.
Ad ogni modo quel che vuole sapere la procura attraverso la lettura dei registri è, probabilmente, accertarsi se gli stabilimenti in questione abbiano smaltito e smaltiscano meno immondizia rispetto a quanto dichiarato. Perché nell’impianto arrivano materiali non trattati.