Unioni civili, Renzi: giorno di festa. Quagliariello: Non per tutti, ora referendum abrogativo

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Unioni civili, Renzi: giorno di festa. Quagliariello: Non per tutti, ora referendum abrogativo

11 Maggio 2016

La legge sulle unioni civili è una festa per l’Italia, come dice il premier Matteo Renzi? Non per tutti, replica il senatore Gaetano Quagliariello, che domani, insieme ad altri parlamentari di centrodestra, presenterà le iniziative utili a lanciare il referendum abrogativo del provvedimento votato oggi alla Camera con la fiducia del Governo.

“Oggi è un giorno di festa,” dice Renzi commentando il voto di fiducia sulle unioni civili, mentre la legge viene approvata alla Camera dei deputati. “L’Italia fa un passo avanti, è un giorno molto atteso,” prosegue Renzi, “certo ci sono le polemiche di chi voleva di più e di chi voleva di meno,ma noi sentiamo, in sms e mail, una gioia molto forte e diffusa”. L’aula di Montecitorio ha dato via libera alla legge sulle unioni civili nel pomeriggio, il Pd e i suoi alleati centristi hanno votato a favore, M5S si è astenuto, le opposizioni contro e sul piede di guerra, pronte a spostare la battaglia fuori dalle aule del Parlamento.

Renzi interviene sul referendum abrogativo, che domani verrà presentato in Parlamento. “Oggi è il festival della fantapolitica,” dice Renzi. “Potranno raccogliere le firme, teoricamente si può fare. Ma siamo sicuri che un referendum avrebbe la maggioranza degli italiani?” Renzi prende atto del “dissenso” che “esiste” sulla legge, dice il premier, ma oggi “prima che ragionare di fanta-ipotesi, discutiamo della realtà: questa è legge”. Per Renzi, chiedersi se gli italiani sono contrari o favorevoli al referendum è “politique politicienne”.

“Renzi dovrebbe sapere e rispettare il fatto che oggi non per tutti è un giorno di festa”, replica Gaetano Quagliariello, presidente del movimento Idea, tra i primi a lanciare il referendum contro la legge sulle unioni civili. “Non ci sono referendum di serie A e referendum di serie B,” spiega Quagliariello, elettorati da invocare e altri da disprezzare. Per chi non è d’accordo con la legge, farsi promotori di un referendum vuol dire semplicemente avere dei principi, difenderli e chiedere al popolo di pronunciarsi”. “Esattamente come il premier sta facendo con il referendum costituzionale che considera l’alfa e l’omega della Repubblica italiana”, conclude Quagliariello.