Camorra: preso latitante dell’assalto a Secondigliano, ma Gomorra uccide ancora

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Camorra: preso latitante dell’assalto a Secondigliano, ma Gomorra uccide ancora

11 Maggio 2016

I carabinieri hanno arrestato Umberto Accurso, latitante della Camorra e accusato di essere il mandate della sparatoria a raffiche di mitra contro la stazione dell’ Arma di Secondigliano avvenuta nella notte tra il 19 ed il 20 aprile.

Accurso si nascondeva in un appartamento a Qualiano, in provincia di Napoli, e i militari hanno sfondato porta blindata  per raggiungerlo e metterlo in manette. Accursio era latitante dal 2014, ma i carabinieri del nucleo investigativo di Napoli lo hanno individuato e arrestato.

24enne, Accurso appartiene ai “girati”, il clan Vannella-Grassi, gli scissionisti del clan di Lauro che in seguito, dopo aver tradito il boss, sono tornati dalla parte del vecchio padrino, arrestato insieme al figlio negli anni scorsi. Accurso era nella lista dei latitanti più pericolosi ormai da anni.

Sarebbe stato lui a ordinare la sparatoria contro la stazione dei Carabinieri di Secondigliano come ritorsione per l’affidamento temporaneo di due suoi figli disposto dal Tribunale dei Minori di Napoli. Ad eseguire l’ ordine della vendetta furono alcuni giovanissimi a bordo di scooter che esplosero una ventina di colpi di mitra contro la palazzina che ospita i militari.

Ma c’è poco da festeggiare a Gomorra. Nel primo pomeriggio, dall’altro lato della città, a Soccavo, periferia occidentale di Napoli, due sicari a bordo di uno scooter o di un motociclo hanno ucciso in un agguato il pregiudicato Stefano Adamo, 42 anni, ritenuto affiliato al clan Grimaldi.

Adamo, che aveva precedenti penali per associazione per delinquere di stampo camorristico ed altri reati, era a bordo di una “Citroen C3” insieme al cugino, anche lui pregiudicato. La sua auto è stata affiancata dai sicari, che hanno esploso una dozzina di colpi calibro 9×21. Tre hanno raggiunto Grimaldi al torace, altri nove bossoli sono stati recuperati a terra dai carabinieri.

Grimaldi è stato trasportato dal cugino, rimasto illeso, all’ ospedale “San Paolo”, dove è morto poco dopo. All’uscita, il cugino ha notato all’ esterno dell’ ospedale alcuni giovani a bordo di scooter ed ha temuto di diventare bersaglio a propria volta, quindi ha abbandonato l’ auto e si e’ rivolto alla Polizia.