Cavalcavia crollato: Ministero ‘corregge’ Delrio, Lega Nord all’attacco
03 Novembre 2016
Il crollo del cavalcavia di Annone, in provincia di Lecco, continua a tenere banco nel dibattito pubblico. “La cura del territorio è stata per troppo tempo trascurata,” ha detto il ministro Delrio intervistato ad Agorà sui Raitre. “Abbiamo messo da parte la legge sulle grandi opere, ora occorre concentrarsi sulle manutenzioni”. Delrio però aggiunge anche un’altra cosa alla dichiarazione, “Anas da due anni, un anno e mezzo a questa parte, ha avuto risorse decuplicate sulla manutenzione e l’indirizzo di concentrarsi sulla manutenzione e non sulle Grandi Opere”.
La frase però viene smentita dal dicastero delle infrastrutture: “La frase non è corretta”, si dice in una nota, perché “la Legge Obiettivo, archiviata con il Nuovo Codice Appalti e rivista de facto già al Ministero nelle sue strategie e revisioni progettuali, riguardava molte opere, non solo stradali e non solo di Anas, ma anche ferroviarie, per metropolitane, porti, tunnel etc”. Così ci pensa il ministero ad esplicitare il Delrio pensiero: “Questo succede perché la cura del territorio e dell’esistente è stata da troppo tempo trascurata. Intanto abbiamo archiviato la legge Obiettivo, cioè il pensiero che le opere debbano essere sempre grandi opere. Quindi questa legge l’abbiamo messa da parte, si fa programmazione e si soprattutto fa cura e manutenzione”. “Non esiste quindi alcuna ‘legge Anas su Grandi Opere’. Mentre nella Legge Obiettivo c’erano anche alcune Grandi opere di competenza Anas, ma non solo quelle” conclude la nota del ministero.
Intanto chi va all’attacco è la Lega Nord. “Maroni è sceso a Roma per incontrare il Governo sulle questioni che riguardano il Patto per la Lombardia, per confrontarsi sulla questione della sicurezza delle strade e dei ponti dopo il drammatico crollo del cavalcavia di Annone e per sottoporre altre questioni urgenti per i lombardi, come per esempio la cancellazione dalla manovra dei fondi per il dopo Expo”, dice il parlamentare Grimoldi. “E Renzi cosa fa? Diserta l’incontro e, beffa dopo il danno, sale in Lombardia per farsi il suo tour elettorale per raggranellare voti per il Sì al referendum e non si degna neppure di avvertire Maroni, che oggi a Roma, per un tavolo così importante, dovrà confrontarsi con degli oscuri sottosegretari e non con il premier. È questa la considerazione che Renzi ha della Lombardia?”.
“E fa ancora più rabbia pensare che oggi Renzi nel suo tour lombardo, come sempre, prometterà di tutto e di più, dicendo che la Lombardia è sempre al centro dei suoi pensieri, quando poi nei fatti dimostra quotidianamente il contrario, tagliando risorse alla nostra Regione nella manovra, continuando a farci spedire migliaia di immigrati e facendo sparire persino i fondi promessi per il dopo Expo di cui tanto si era riempito la bocca a sproposito”.