Parma, Pizzarotti sulla graticola. Raggi: “Avvisi garanzia come manganelli”

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Parma, Pizzarotti sulla graticola. Raggi: “Avvisi garanzia come manganelli”

13 Maggio 2016

L’avviso di garanzia e le indagini sul sindaco M5S di Parma, Federico Pizzarotti, indagato per abuso d’ufficio per le nomine del Teatro Regio, continuano a far discutere il Pd, il Movimento 5 Stelle e in generale politica e società civile in Italia.

A intervenire sul caso Pizzarotti e Nogarin, è stata ancora una volta la candidata a sindaco di Roma, Virginia Raggi: “Gli avvisi di garanzia? Non possono essere usati come dei manganelli”, ha detto Raggi.

“La legalità non può essere usata strumentalmente contro una forza politica: siamo onesti ma non siamo sciocchi. Se poi cadremo sotto la scure, vedremo. Ma io sono quella che vedete, vado in giro a testa alta”.

Raggi parla in una intervista al Corriere della Sera: “Noi la questione morale la affrontiamo caso per caso. Una cosa è essere indagati per diffamazione, altro è un abuso d’ufficio, o la corruzione, la truffa”.

E spiega che se Pizzarotti dovrebbe dimettersi “lo valuterà lui. Non ho approfondito la questione e non so cosa pensa lui” e Nogarin “ha già detto che, in caso, è pronto a dimettersi. Aggiungo che a Quarto siamo intervenuti noi, senza aspettare avvisi di garanzia. Negli altri partiti non viene cacciato nessuno”.

A distanza le risponde il senatore del Pd, Stefano Esposito: “Godo piu’ ai gol di Dybala che davanti agli avvisi di garanzia che arrivano agli esponenti del Movimento Cinque Stelle. Io continuo a mantenere la mia solida cultura garantista”.

“Fa invece sorridere l’atteggiamento schizofrenico e incoerente degli esponenti del M5S. Ormai, comunque, l’abuso di ufficio in questo Paese e’ un reato professionale. Se non ti arriva mentre governi hai sbagliato qualcosa,” sottolinea Esposito.

“Quando dico che e’ un reato professionale, lo dico sapendo che se poi hai nel tuo dna una cultura garantista devi avere la pazienza di attendere e molto spesso queste situazioni si concludono con un’assoluzione”.

All’attacco il Codacons, che se la prende sia con Pd che con M5s: “Da Pd e M5s arriva giustizialismo e garantismo a corrente alternata, a seconda di chi sia il soggetto indagato”, spiega il presidente Carlo Rienzi, candidato a sindaco di Roma.

“Una vergogna le giravolte dei due principali partiti d’Italia, che forse sul tema giustizia farebbero meglio a tacere. Addirittura per Virginia Raggi un avviso di garanzia non e’ una condanna, ma chiede di cacciare chi viene rinviato a giudizio, ignorando che nel 30 per cento dei casi tali rinvii si concludono con una assoluzione degli indagati”.

“I crimini nel settore della P.A. vanno prevenuti con regole certe sugli appalti, e non certo valutati a seconda del soggetto accusato di averli commessi”.

“Per questo la lista Codacons x Roma propone ai candidati Raggi e Giachetti un confronto sul tema della giustizia e un patto per la legalita’ da far sottoscrivere a tutte le aziende che operano nel settore degli appalti pubblici”.