Imam progettava attentato a Termini, “Mi faccio saltare in aria”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Imam progettava attentato a Termini, “Mi faccio saltare in aria”

12 Marzo 2016

Voleva farsi saltare in aria a termini l’imam somalo che è stato arrestato a Campobasso, dopo due mesi di indagini delle forze dell’ordine. "Cominciamo dalla stessa Italia, andiamo a Roma e cominciamo dalla stazione", ha detto l’uomo, "la guerra ancora continua. Charlie Ebdo era solo il precedente di quello che sta succedendo adesso. "C’è una strada semplice, quella di attrezzarsi e farsi saltare in aria", ecco i piani del "martire" islamista.

 

Secondo il Procuratore capo di Campobasso "abbiamo un riscontro tecnico preciso circa la possibilità che stesse organizzando un attentato a Roma". Il giovane imam, 22 anni, richiedente asilo, inneggiava all’Isis e ad Al Qaeda, ed è stato fermato dalla Digos in un centro di accoglienza a Campomarino. Era appena fuggito dalla struttura, forse puntando a Roma e a Termini, il target del terrore. Nel campo profughi aveva fatto una "intensa e veemente" azione di "proselitismo" antioccidentale, ha aggiunto il procuratore D’Alterio.

 

Sarebbe stata proprio una intercettazione fatta nel centro per i rifugiati tra due ospiti che definivano l’imam un "esaltato" pronto a passare all’azione a spingere le forze dell’ordine a intervenire. "In questo mese si organizza il mercato della Jihad, ed il Profeta in questo mese prepara i soldati contro gli idolatri e combatte contro i nemici di Dio", aveva detto l’uomo. "Approfittate quindi di questo mese, correte per essere i primi. Dio ha ordinato di uccidere i suoi nemici e fate la Jihad in suo nome, predicate la religione e la Sharia e castigate il peccatore".

 

L’imam avrebbe invitato anche gli altri ospiti del centro di accoglienza ad unirsi a lui nella Jihad, per colpire Roma e poi andare a combattere in Siria. Gli agenti lo riprendevano con telecamere nascoste: lui passava il tempo a guardare video con immagini di attentati. Il ministro Alfano ha commentato così l’arresto: "Il rischio zero non esiste ma l’arresto a Campobasso dimostra che il sistema di prevenzione funziona. Non dobbiamo distrarci ed il nostro grazie sincero va al lavoro svolto dalle forze dell’ordine".

 

L’arresto dell’imam mostra ancora una volta che le nostre forze dell’ordine tengono alta la guardia ma nello stesso tempo la necessità di rendere ancora più efficaci le politiche di prevenzione e dell’antiterrorismo. Come pure è necessario che la comunità islamica condanni e isoli i fanatici e i potenziali terroristi per impedirgli di fare proselitismo o di mettere in atto i loro folli piani.