Pronto intervento contro “primarie-farsa”, Idea in piazza a Roma

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Pronto intervento contro “primarie-farsa”, Idea in piazza a Roma

10 Marzo 2016

Una provocatoria scatola elettorale con che riassume il senso delle ultime disastrose primarie piddine in giro per l’Italia: cinesi in coda a Milano, schede in più conteggiate a Roma, compravendita di voti a Napoli. E’ una iniziativa suggestiva ed efficace quella messa in campo oggi dai parlamentari di "Idea" in Piazza delle Cinque Lune a Roma, nei pressi del Senato, con i senatori Gaetano Quagliariello e Andrea Augello e i deputati Vincenzo Piso e Guglielmo Vaccaro, che incontrano i cittadini chiedendo alla politica una "moratoria" delle "primarie farse" e avanzando una proposta di legge che regoli questo tipo di consultazioni elettorali.

 

Il disegno di legge è già stato depositato alla Camera e al Senato e prevede tra le altre cose l’iscrizione degli elettori con congruo anticipo in un apposito registro e controlli affidati ad autorità giudiziarie terze. In caso di nuove consultazioni fai-da-te nelle more dell’approvazione di una normativa, Quagliariello annuncia la formazione di una "squadra di pronto intervento", una specie di "caschi blu" per assistere i cittadini che intendano denunciare brogli, anomalie e fenomeni di corruzione, fornendo supporto legale e per la diffusione delle notizie. "Forniremo assistenza legale e la diffusione delle notizie riguardanti tali pratiche deteriori," aggiunge il senatore di Idea, perché il voto a Milano, Roma e Napoli, "non può essere derubricato a fatto privato interno al Pd ma investe la qualità della democrazia".

 

"E’ paradossale," ragiona Quagliariello, "il Pd da un lato vorrebbe una legge che impedisca di partecipare alle elezioni ai partiti che non si adeguino a parametri molto stringenti, e dall’altro pensa di poter fare le primarie come vuole. E’ un problema di qualità della democrazia e come tale riguarda tutti. Da qui la nostra protesta e le nostre iniziative. Lo slogan potrebbe essere: ‘primarie fatte male avvelenano anche te!’". Insomma, stop alle consultazioni elettorali fatte male perché "così si danneggiano i cittadini e tutti coloro che fanno politica per passione e ideali". Sì a primarie regolate per legge, uguali per tutti, con delle autorità di garanzia che facciano rispettare regole e procedure.

 

Anche per Vincenzo Piso le primarie fai-da-te "sono una barzelletta, una pagliacciata". "Continuare a fare le primarie come le stanno facendo il centrodestra e il centrosinistra  rischia di delegittimare uno strumento importante per la democrazia, e mi chiedo se questo non sia un atto voluto," sottolinea il parlamentare di Idea. "Fra queste primarie ignobili e i ‘click’ dei grillini c’è di mezzo un mare, nel quale è possibile e doveroso trovare un raccordo con i cittadini. La nostra proposta di legge, con l’istituzione di un apposito registro al quale gli elettori possano iscriversi, serve proprio a riempire questo mare".

 

Vaccaro, dal canto suo, ha ricordato le esperienze vissute in prima persona in materia di primarie. "Conosco per esperienza personale cosa vuol dire patire brogli. Vicende come quelle degli ultimi giorni danneggiano la credibilità della politica e non solo i candidati o i partiti che più o meno responsabilmente le promuovono facendo da sponda a queste pratiche deteriori. Per questo, se si insisterà a non voler approvare una legge che fissi regole certe e trasparenti, credo che noi politici danneggiati da tale sfregio alla democrazia dovremmo costituirci parte civile contro chi continua a far male alla politica con primarie farsa". 

 

Augello, infine, ha attaccato a tutto tondo le diverse forme di primarie, da quelle del Pd a quelle grilline, "che non sono serie e sono in realtà un raggiro". Il senatore ha sottolineato l’importanza di una legge per fissare "procedure chiare e trasparenti", e ha puntato il dito in particolare contro le ‘gazebarie’ promosse a Roma con il solo nome di Bertolaso. "Persino Ponzio Pilato – ha ironizzato Augello – era più disponibile nei confronti della democrazia: si pose il problema di non chiamare tutti per scegliere fra Barabba e Barabba…".