Istat, confermata deflazione: a luglio -0,1%

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Istat, confermata deflazione: a luglio -0,1%

Istat, confermata deflazione: a luglio -0,1%

11 Agosto 2016

A luglio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività registra un aumento dello 0,2% su base mensile e una diminuzione dello 0,1% su base annua (era -0,4% a giugno). A rrilevarlo è l’Istat confermando la stima preliminare. 

Il ridimensionamento della flessione su base annua dell’indice generale è dovuto sostanzialmente all’accelerazione della crescita dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+1,5%, da +0,7% di giugno), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,8% da +0,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+0,7%, da +0,2%); inoltre, si riduce il calo dei prezzi degli Energetici regolamentati (-5,9% da -6,8%). Il persistere della diminuzione dei prezzi dei Beni energetici (-7,0% rispetto a luglio 2015), sebbene meno ampia di quella registrata a giugno (-7,5%), continua a spiegare la seppur contenuta flessione tendenziale dei prezzi al consumo a luglio. 

Al netto di questi beni l’inflazione risulta positiva e accelera rispetto a giugno (+0,6%, da +0,4%). Anche al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici l’ “inflazione di fondo”, accelera e si porta a +0,6% (da +0,5% di giugno). L’inflazione acquisita per il 2016 è pari a -0,1% (era -0,2% a giugno). L’aumento dell’indice generale dei prezzi al consumo rispetto a giugno è dovuto principalmente a fattori stagionali che determinano la crescita congiunturale dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,5%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,7%). 

Insomma, nonostante gli eterni spot elettorali del governo e l’iniezione di liquidità della Bce (che tiene bassi i tassi interessi) il barometro dell’economia italiana non volge ancora al sereno. A luglio l’Italia resta in deflazione, anche se con un’intensità minori, non si arresta la caduta dei prezzi che su base annua segnano -0,1% (-0,4% a giugno).

A luglio sono 16 le grandi città italiane in deflazione, due in più rispetto a giugno. La flessione dei prezzi si riduce nel Nord Ovest (-0,3%, da -0,6% del mese precedente). Tra le città Milano registra ancora la flessione più ampia (-0,6%, in attenuazione dal -1% di giugno). Seguono Ancona, Bari e Potenza (-0,5% per tutti e tre i capoluoghi di regione) e Palermo e Reggio Calabria (-0,4%). A Roma, invece, il calo si ferma al -0,2%. I prezzi continuano ad aumentare invece soprattutto a Parma e Livorno (+0,6% per entrambe), Verona (+0,5%), Bolzano e Trieste (+0,4% per entrambe).