Pensioni, novità Ape: costerà un quinto della futura pensione

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Pensioni, novità Ape: costerà un quinto della futura pensione

06 Novembre 2016

L’Ape volontaria ha un «costo» dal 2 al 5,5% annuo. L’anticipo volontario per la pensione (Ape) potrà costare fino a un massimo del 5,5% medio annuo sull’assegno futuro sotto forma di rata mensile. Un rateo che servirà per rimborsare in 20 anni le banche erogatrici dei trasferimenti assicurati via Inps. A utilizzare l’Ape potrebbe essere una platea potenziale di 300mila lavoratori dipendenti e autonomi “over 63” nel 2017 e di altri 115mila nel 2018. 

La nuova “no tax area” invece garantirà un beneficio medio annuale di 45 euro a quasi 5,9 milioni di pensionati, con una punta di 74 euro annui per chi è compreso nella classe di reddito da pensione tra i 7.750 e i 15mila euro. Questo allargamento del bacino peserà poco meno di 300 milioni sui saldi, mentre un’estensione della detrazione da lavoro a tutti i pensionati avrebbe fatto salire i costi a 1,9 miliardi. Almeno secondo quanto emerge dalle slides che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, ha pubblicato ieri per illustrare i contenuti del “pacchetto previdenza” contenuto nella manovra all’esame della Camera.

Intanto pare chiaro un concetto: anticipare il 100% della pensione futura, ne costerà un quinto. Lo scrive nero su bianco, per la prima volta, lo stesso governo nelle slide in cui spiega la manovra. Il calcolo è presto fatto: chi desidera usufruire dell’Ape, il prestito pensionistico, deve fare i conti con un assegno più magro in futuro. Di quanto? Del 5,5% annuo. E dunque se l’anticipo è massimo – tre anni e sette mesi prima del requisito di vecchiaia – si rinuncia al 20% della pensione a causa della rata ventennale da restituire, appesantita dagli interessi bancari e dal premio assicurativo. 

Il governo conta di chiudere un accordo con Abi e Ania per tenere i tassi al livello più basso possibile. Ed è anche vero che una detrazione ad hoc consentirà di scontare interessi e premio del 50%. Ma nonostante questo la pensione futura di chi opta per l’Ape sarà più povera. 

Più in generale, si può ben dire che il prestito costerà tra il 2 e il 5,5% all’anno a seconda di quante Ape si chiede: un costo massimo se si chiede il 100%, a scalare se serve solo un pezzetto. E’ l’Ape à la carte. Ovviamente qui si parla di Ape volontaria, l’anticipo pensionistico aperto a statali, autonomi e privati che nel 2017 compiono 63 anni, sono a 3 anni e 7 mesi dalla pensione di vecchiaia e possono contare su almeno 20 anni di contributi versati.

Confermato il costo zero per l’Ape social, almeno fino a un reddito pensionistico di 1.500 euro. Il mix Ape più Rita per anticipare l’uscita di 3 anni, con un Anticipo pensionistico del 49% della pensione netta e una rendita integrativa anticipata al 100% del capitale cumulato con 10 anni di versamenti ai fondi integrativi (equivalente al 51% netta), produrrebbe un costo medio del 2,7% l’anno tenendo conto delle agevolazioni fiscali (detrazione del 50% di quota interessi e premio e imposta sostitutiva tra il 9 e il 15%). Nelle slides non manca una contabilità dell’ottava salvaguardia, con la quale la spesa cumulata nel triennio scenderebbe a 6,4 miliardi grazie ai definanziamenti attivati per la chiusura del “fondo esodati”.