Migranti, l’Europol lancia l’allarme: 800mila pronti a partire dalla Libia
18 Maggio 2016
Nel 2016 è “previsto nel complesso un aumento del numero dei migranti che tenteranno di raggiungere l’Ue. Nella sola Libia sono circa 800.000 quelli che stanno aspettando di partire”. E’ questa l’allarmante stima fornita dal rapporto congiunto 2016 sul fenomeno migrazione diffuso da Europol ed Interpol. Dal quale, per giunta, emerghe che l’anno scorso il traffico di esseri umani ha generato un giro d’affari tra i 5 ed i 6 miliatrdi di dollari. Il milione di migranti entrati illegalmente nell’Unione europea hanno pagato ai trafficanti tra i 3200 ed i 6500 dollari in media per il loro viaggio.
Il rapporto ci dice, inoltre, che ben il 90% del flusso di migranti che cercano di entrare nell’Unione europea è facilitato, organizzato e gestito da componenti di una rete criminale. Una realtà paragonabile ad una “multinazionale del crimine”. Sono 100 i paesi i cui sospetti sarebbero originari con una struttura formata da capi che coordinano le attività lungo le rotte migratorie e da organizzatori che gestiscono le attività a livello locale attraverso contatti personali e facilitatori di basso livello.
I migranti che viaggiano verso l’Ue vengono usati come mezzi per ripagare il loro debito con i trafficanti. Secondo Europol, invece, non sarebbe dimostrato alcun legame sistematico tra il terrorismo e la migrazione, ma esiste un rischio in aumento che i combattenti terroristi possano utilizzare il flusso migratorio per rientrare nell’Unione europea. E non si tratta di un caso remoto, ma, piuttosto già accertato più volte anche in seguito agli attentati che hanno sconvolto l’Europa nei mesi passati.
La Commissione europea, dal canto suo, avverte che l’abolizione della necessità di chiedere il visto per l’ingresso nei Paesi Ue per i citadini turchi “potrebbe aumentare il rischio di infiltrazioni terroristiche e di nuovi attentati“. Secondo un rapporto della Commissione, sia i terroristi stranieri che esponenti del crimine organizzato, starebbero cercando di ottenere passaporti turchi per poter raggiungere l’Europa non appena sarà revocata la necessità dei visti.