Carpiato di Renzi, “Resto fino al 2018 anche se perdo referendum”
22 Agosto 2016
Ormai stiamo perdendo il conto delle giravolte di Renzi sul referendum costituzionale. “Comunque vada,” ha detto oggi Matteo, “noi le elezioni ce le abbiamo nel 2018”. Ma riavvolgiamo il nastro delle dichiarazioni di Renzi sul referendum: il premier aveva detto a gran voce e con la tracotanza che ha contraddistinto fino adesso la sua campagna referendaria che se avesse perso la consultazione popolare si sarebbe ritirato dalla politica.
Insomma, gli italiani avevano capito che il premier, vista l’importanza della partita, si giocava tutto in qualcosa in cui crede, anche se parliamo di una riforma scalcinata che in combinato disposto con una legge mal funzionante come l’Italicum rischia solo di produrre altri problemi per l’Italia. Ma Renzi a quanto pare non crede a nient’altro che restare al potere.
Così giorni fa aveva già dato un assaggio della “nuova strategia” sul referendum, dicendo di aver sbagliato a personalizzare la battaglia referendaria. “Ho sbagliato a dare dei messaggi – aveva detto il premier – questo non è il mio referendum. Anche perché questa riforma ha un nome e cognome, Giorgio Napolitano”, e vai con lo scaricabarile. “Io ho sbagliato a personalizzare troppo. Ma ora bisogna semplicemente dire la verità sul merito della riforma. La strategia sul referendum è semplice: dire la verità. La verità gli fa male. Lo sai”. Non è chiaro quale verità visto le continue piroette dell’inquilino di Palazzo Chigi.