Maroni apre a Parisi, acque agitate con Salvini
22 Agosto 2016
“Io gli do credito, almeno per il momento” dice il governatore leghista della Lombardia, Roberto Maroni, parlando di Stefano Parisi, che si è candidato a guidare il centrodestra, in una intervista al Corsera. “Il suo tentativo m’incuriosisce, anche se per la verità le sue prime uscite non sono state brillantissime”, prosegue Maroni. “L’idea di un governo-ombra, per esempio. Porta sfiga. Nel ‘93 Bossi fece una cosa analoga ma ebbe la fantasia di chiamarla governo-sole. Aspettiamo comunque la sua convention, ma io tifo per chiunque sia in grado di riaggregare il centrodestra”.
A proposito della assemblea costituente, un’altra delle idee lanciate da Parisi, Maroni spiega “io credo che dovremmo lanciare un’assemblea costituente della futura Europa dei popoli e delle regioni. Renzi, Merkel e Hollande si ritrovano ora a Ventotene, ignorando che gli obiettivi fissati da Altiero Spinelli e dal suo manifesto sono stati tutti raggiunti. Il punto è che quel modello non ha funzionato. Bisogna allora riscrivere il manifesto della nuova Europa. Quella sarebbe una proposta rivoluzionaria, molto più che un’assemblea costituente nazionale, che non vorrei fosse peraltro il tentativo di un Nazareno bis”. Maroni aggiunge comunque che non sarà alla convention annunciata da Parisi a Milano a settembre, “Io in quei giorni sarò a Pontida. Quell’appuntamento è sacro”.
Su Berlusconi, Maroni dice che “dopo l’operazione mi pare tornato in campo alla grande”. “E ancora lui che dà le carte”. “Se vogliamo vincere, da lì bisogna passare. Non è detto che basti, ma è condizione necessaria”. Insomma, acque agitate tra Maroni e Salvini, divisi anche sul presidente Mattarella. Se per Salvini “il presidente della Repubblica è un inutile, falso mito che aiuta gli scafisti, gli sfruttatori e gli schiavisti e mette in serio pericolo tutto il Paese. Dica quello che vuole ma la gente non è scema”, per Maroni “Mattarella è una persona sensata, che dice cose condivisibili sulla questione immigrazione. Condivisibili perché mettono a nudo le pecche del sistema europeo e italiano di gestione dei clandestini”.