Premio Sakharov, Schulz: “Grazia per il blogger Badawi”

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Premio Sakharov, Schulz: “Grazia per il blogger Badawi”

16 Dicembre 2015

"Chiediamo al Re Salman di dare la grazia a Raif Badawi permettendogli di tornare immediatamente dalla sua famiglia", lo ha detto presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, consegnando il Premio Sakharov alla moglie del blogger saudita, in carcere per apostasia. Secondo Schulz: "Badawi è diventato un simbolo, un’ispirazione per tutti quelli che combattono per i diritti umani nella regione e in tutto il mondo".

 

La moglie del blogger aveva ritirato ieri a Strasburgo il premio Sakharov 2015 per gli eroi dei diritti umani e della libertà di pensiero. "Salvate Raif", l’appello della donna, rifugiata in Canada con la famiglia, che ha ricordato la storia del marito. Raif Badawi, fondatore del blog "Free Saudi Liberals", è finito in carcere nel 2012 e dopo due anni è stato condannato a 7 anni di prigione e a mille frustate in piazza (oltre a più di duecentomila euro di multa). La colpa: apostasia. Aver "offeso" l’Islam con il suo blog laico, dove aveva attaccato anche membri dell’establishment politico-religioso del regno.

 

Badawi ha già ricevuto 50 frustrate ma poi grazie alla mobilitazione internazionale, la pena è stata sospesa. Almeno per il momento. Da mesi, Badawi è in sciopero della fame. 18 premi Nobel hanno firmato l’appello a liberare il blogger, mentre si muove anche Amnesty. Il premio Sakharov europeo è un altro pezzo di questa strategia. In questi giorni l’Arabia Saudita è protagonista sui media internazionali, dalla coalizione lanciata per contrastare l’Isis e il terrorismo internazionale, alle prime donne elette nell’ultima tornata elettorale del regno. Tollerare forme di libertà di parola come quella praticata da Badawi sarebbe un altro, importante segnale.