Sprechi alimentari, proposta di legge alla Camera per “cultura avanzi”
14 Marzo 2016
Sprechi alimentari e di farmaci. Si è conclusa alla Camera la discussione sulla proposta di legge contro lo spreco di cibo e dei farmaci, che ha avuto come elatrice del provvedimento la deputata del Pd Maria Chiara Gadda. Il testo introduce nuove norme per la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi. Obiettivo della proposta di legge è rendere più semplici le donazioni ed educare i cittadini a non buttare via "gli avanzi".
"Lo sperpero che diventa rifiuto rappresenta un costo per la collettivita’", ha detto la Gadda, "e i dati preoccupanti sull’aumento della povertà e la cattiva alimentazione invitao a riconsiderare i modelli di consumo e facilitare la transizione verso un modello che metta al centro la sostenibilità del sistema". Il provvedimento, ha spiegato, "ha l’obiettivo ambizioso ma possibile di favorire il recupero e raddoppiare la donazione delle eccedenze affinchè non diventino spreco". Con il testo si propone di ridurre gli sprechi durante le fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di prodotti alimentari e farmaceutici perché "Il recupero e la donazione delle eccedenze è uno dei modi per estendere il ciclo di vita dei prodotti".
La legge chiarisce amche la differenza che passa tra il "termine minimo di conservazione" e la "data di scadenza", qualifica le donazioni (, consente la raccolta dei prodotti agricoli "che rimangono in campo" e la loro cessione a titolo gratuito. Viene definita poi una sorta di scala delle donazioni, "con una priorità al consumo umano" mentre le eccedenze alimentari non idonee "possono essere cedute per il sostegno degli animali". Un articolo riguarda poi i prodotti finiti della panificazione che possono essere donati entro le 24 ore dalla loro produzione. Si punta a ridurre gli sprechi anche nella ristorazione, spingendo i clienti a portare via gli avanzi delle loro ordinazioni, la ‘family bag’, come l’ha definita Maria Chiara Gadda, in Aula. Infine la donazione dei medicinali "correttamente conservati e non scaduti" alle onlus che dispongano di personale sanitario.