Referendum, Renzi apre la campagna elettorale. E minaccia: vittoria del no sarebbe drammatica per il Paese
22 Maggio 2016
Il premier Matteo Renzi inizia la sua campagna elttorale per il referendum di ottobre e lancia la prima minaccia profetica: se la riforma costituzionale al referendum di ottobre sarà bocciata il Paese “andrà all’ingovernabilità” e sarà “il paradiso terrestre degli inciuci”.
Passa ad elencare i vantaggi della riforma: tagli agli stipendi dei consiglieri regionali e dei presidente di Regione, cancellazione dei rimborsi, risparmio dei 315 stipendi dei senatori in un Parlamento che adesso “è il più costoso del mondo”, competenze chiare delle Regioni che si devono occupare di far andare «bene il trasporto pubblico e la sanità» e non di energia, infine, procedure più snelle per le leggi con un monocameralismo.
Il premier ha parlato solo del referendum dipingendolo come “una speranza per il futuro. Non è un caso che nel fronte del ‘No‘ ci siano tutti e il contrario di tutti, uniti dall’esigenza di dire no, non si cambia”.
Ha aggiunto che se il referendum dovesse vedere la vittoria del ‘no’, lui si dimetterà. Per poi aggiungere: “Non voglio personalizzare minimamente la campagna. Loro la chiamano personalizzazione, io serietà. Se vogliono gli inciuci ne prendano uno più bravo di me. Se invece vogliono le riforme io continuo”.
E conclude con uno spot degno delle migliori campagne pubblicitarie: “C’è un’Italia che dice ‘Sì’ e che non vuole fermarsi. Che non vuole tornare alla palude, all’ingovernabilità, agli inciuci. Questa Italia è un’ Italia più grande di un singolo partito, di un presidente del Consiglio, di un gruppo di politici. E a questa Italia vogliamo chiedere di darsi da fare. Chiunque potra’ aiutare questa gigantesca opera per un Paese più semplice e più giusto, tutto qui. Come? Bastaunsi.it“.