Roma, la base del M5S è in rivolta. Gelo tra Raggi e direttorio
06 Settembre 2016
Virginia Raggi non aveva informato Beppe Grillo né Luigi Di Maio dell’indagine a carico di Paola Muraro. Lo ha detto lo stesso sindaco in audizione davanti alla commissione Ecomafie: “Avevo informato alcuni parlamentari, Stefano Vignaroli e Paola Taverna; un europarlamentare e un consigliere regionale. Di Maio e Grillo no”. Raggi ha spiegato anche che è stato il deputato M5S Vignaroli a presentarle Paola Muraro: “e dopo aver incontrato tantissimi esperti l’ho nominata, perché oltre ad avere la nostra stessa visione del problema rifiuti aveva una conoscenza della vicenda romana e aveva combattuto battaglie nostre come quella della legalità”.
“Senza Casaleggio e con Grillo che si è fatto da parte, in neanche cinque mesi son riusciti a mandare a puttane il movimento. Complimenti”. E’ solo uno tra i tanti messaggi che fioccano in queste ore sul blog di Beppe Grillo. La base è davvero in rivolta.
C’è chi chiede a Grillo di intervenire a gamba tesa: “Dove sei Beppe? Togli il giocattolo dalle mani di questi bimbi prima che sia troppo tardi”. L’amarezza tra gli attivisti è tantissima. E c’è chi promette di “non votare mai più M5S, la più grande delusione della mia vita”. Ma c’è persino chi, tra un commento e l’altro, grida al complotto e prende le difese della sindaca: “Roma sarà la nostra Stalingrado, resistere, resistere, resistere!”.
La bufera, però, non dà cenni di placarsi. Anche perché, contemporaneamente, il caso Muraro, si aggiunge alle critiche piovute sulla nomina di Raffaele De Dominicis e sul presunto coinvolgimento dello studio legale Sammarco. Due ‘grane’ dalle conseguenze imprevedibili e che vedrebbero i vertici M5S, al di là della difesa di ordinanza, pronti anche a sacrificare Muraro, peraltro funzionario ‘esterno’ al Movimento. Tanto che è la stessa Raggi ad azzardare: “Attendiamo di leggere le carte. Quando avremo maggiori informazioni prenderemo provvedimenti”.
“Del fascicolo sono stata informata nella seconda metà di luglio”, aggiunge Raggi che, alla richiesta se siano stati avvisati anche i vertici del M5S, si spinge in una risposta destinata a creare un nuovo vespaio: “Si, certo”. Di fronte alla commissione Raggi e Muraro ribadiscono più volte di non aver mai mentito. “Le domande che ci ponevate erano sull’avviso di garanzia e non c’è alcun avviso di garanzia. Se mi avessero chiesto delle indagini avrei risposto quello che ho risposto qui”, spiega Raggi difendendosi, indirettamente, anche dalla raffica di attacchi targati Pd secondo cui “Raggi e Muraro sono inaffidabili”. Ma la sindaca non ha alcuna intenzione di mollare. “Abbiamo trovato qualche piccola resistenza ma non ci spaventiamo, lo sapevamo e andiamo avanti”, assicura, prima di recarsi in commissione, in un video su Facebook pubblicato anche sul blog su Beppe Grillo. E in commissione rilancia: “Noi abbiamo questa pazza idea di governare per 5 anni”.