Referendum, Quagliariello: Gravissime parole Gargani e Alfano
12 Novembre 2016
di Redazione
“L’onorevole Gargani è un possesso di un dischetto fornitogli dietro regolare richiesta dal ministero dell’Interno con i nomi degli italiani residenti all’estero sprovvisti di indirizzi che gli sono stati negati per ragioni di privacy. E’ un fatto gravissimo, che getta una luce ancor più sinistra sulla vicenda degli italiani all’estero. Ebbene, questa è la parità di condizioni per il governo Renzi, questa è la correttezza dei procedimenti elettorali! E vorrebbero riformare la Costituzione…”. Lo dichiara in una nota il senatore Gaetano Quagliariello, presidente di ‘Idea’ e animatore dei comitati ‘Civici e riformatori per il No’.
“Per poter inviare le lettere del segretario-premier – prosegue – il Pd ha evidentemente ottenuto, in base alla norma più volte evocata, i dati anagrafici completi di indirizzi degli italiani residenti all’estero. Al Comitato popolare per il No, che ha fatto analoga richiesta, è stato invece consegnato dal ministero dell’Interno un inutile dvd contenente soltanto i nomi senza indirizzi. A ciò si aggiunge la sorprendente dichiarazione del ministro dell’Interno che qualifica la lettera di Renzi per il Sì come una iniziativa istituzionale del presidente del Consiglio e taccia di ipocrisia chi chiede che venga fatta chiarezza. Il ministro Alfano smentisce dunque il Pd che aveva parlato di una iniziativa di Renzi come segretario del partito, smentendo a sua volta il ministro Boschi che aveva incautamente attribuito la lettera a Renzi come premier”.
“E’ una svista quella del titolare del Viminale?,” si chiede Quagliariello. “O una velata richiesta al premier di assumersi le sue responsabilità per una vicenda sempre più inquietante della quale qualcuno sarà chiamato a rispondere? C’entra qualcosa la misteriosa ‘contemporaneità’ tra l’arrivo delle schede elettorali e l’arrivo della lettera di Matteo Renzi, dal sen fuggita nel corso della diretta Facebook di due giorni fa del ministro delle Riforme? C’entrano qualcosa i gravi fatti denunciati da Peppino Gargani? E a proposito di iniziative istituzionali – osserva ancora –, il governo conosce la norma che impone neutralità alla comunicazione delle pubbliche amministrazioni in periodo elettorale e le sentenze numero 502 del 2000 e numero 79 del 2016 della Corte Costituzionale che ne chiariscono i contorni?”.
“La verità è che sul voto dei nostri connazionali all’estero si sta consumando l’estremo, disperato tentativo di ribaltare con ogni mezzo il risultato del referendum. La memoria di quanto accaduto in Austria è ancora troppo fresca per poter far finta di nulla. Questa oscura vicenda – conclude – dovrà avere tutto il peso istituzionale che merita”.